Gela. E’ stato convalidato l’arresto di Giuseppa Savatta, la donna di 41 anni che ha strangolato le sue due bambine: Maria Sofia e Gaia di 9 e 7 anni.
Il giudice delle indagini preliminari, Lirio Conti, lo ha disposto dopo il deposito dell’ordinanza. Il magistrato ha deciso il trasferimento, successivo alle dimissioni dall’ospedale, in una struttura carceraria dotata di servizi a supporto delle condizioni psichiche della donna oppure in una struttura specializzata sempre di tipo carcerario. Il provvedimento è stato notificato al difensore, l’avvocato Pietro Pistone, che adesso attende di leggere le motivazioni.
Secondo il procuratore Fernando Asaro “il profilo della donna è da valutare. Attualmente non ci sono elementi concreti. Le ipotesi devono passare da un attento studio della magistratura”. E’ stato escluso l’utilizzo della candeggina da parte di Giuseppa Savatta che avrebbe ucciso le sue due figlie strangolandole.
“I genitori di Maria Sofia e Gaia – aggiunge il procuratore – da mesi avevano concordato una soluzione per lasciarsi”. Dalla ricostruzione dei magistrati e dei carabinieri “la donna è stata bloccata dal marito, Vincenzo Trainito, mentre cercava di uccidersi. Era armata di coltello all’interno della vasca da bagno e puzzava di candeggina”.
Rimane confermato, almeno secondo gli inquirenti, l’utilizzo del flessibile della vasca da bagno da parte di Giuseppa Savatta nel tentativo di togliersi la vita. Il referto medico ha evidenziato numerose escoriazioni nel corpo e sul viso della donna. “I segni sarebbero stati causati dalle bambine – hanno spiegato gli inquirenti durante la conferenza stampa – nel disperato e inutile tentativo di sottrarsi allo strangolamento”.
“Giuseppa Savatta è attualmente ricoverata in una stanza del reparto di Chirurgia – conclude Fernando Asaro – in supporto alla psichiatria. Aspettiamo l’esito dell’autopsia per dare risposte concrete alle nostre domande. Possiamo ipotizzare che le due bambine siano state uccise tra le 9 e le 13 di quella drammatica mattina”.
