Hanno rifiutato il lavoro? “Non c’erano le condizioni giuste per accettare”

 
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Gela. “Ai metalmeccanici delle imprese Smim e Tucam sono state avanzate proposte di assunzioni rischiose. Se avessero accettato, avrebbero perso anche le indennità previdenziali”.

Con queste parole Nicola Calabrese, segretario Uilm Uil, difende la scelta dei lavoratori che attendono, dal 31 maggio scorso, di tornare a varcare i tornelli della Raffineria di contrada Piana del Signore transitando verso le imprese Sicilsaldo e Ergo meccanica che si sono aggiudicate il contratto quadro di manutenzione degli impianti della fabbrica. “Alcune tute blu dell’ormai ex impresa Tucam – assicura Calabrese – sono già state assunte dalla Ergo meccanica. Ad altri metalmeccanici sono state avanzate proposte di lavoro in altri siti dell’isola e in Angola ma con contratti a tempo determinato di due o tre mesi al massimo. I lavoratori devono essere assunti a tempo indeterminato, senza incertezze e nel rispetto della contrattazione di secondo livello. Attualmente non ci sono le condizioni per andare altrove. Rischierebbero di perdere tutti i diritti acquisiti – incalza Calabrese – Fino a dicembre possono contare su un sussidio (Asp) che decadrebbe se accettassero una qualsiasi assunzione. Le proposte avanzate da Sicilsaldo sono legate a contratti a tempo determinato. I lavoratori non hanno rifiutato ma posto un problema. Anche per questo motivo si sono recati in prefettura, invocando un incontro col prefetto Carmine Valenti che ha sentito le loro ragioni”.
Un accordo che permetterà ai metalmeccanici della Smim di godere della proroga di tre mesi di cassa integrazione in deroga. Sono stati i funzionari della prefettura nissena a contattare i vertici dell’Inps che, a loro volta, non hanno posto ostacoli alla proroga accettata anche dagli amministratori della Smim, il giorno dopo la presentazione del piano industriale Eni che prevede un investimento complessivo di 2,2 miliardi di euro nel periodo copreso tra il 2014 e 2017.

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