“Ho detto no alle zavorre…”, Messinese parla in aula: “La sua è solo la crudeltà dei mediocri!”

 
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Gela. “Ho ricevuto pressioni enormi su Eni e rifiuti e non riesco a capire se dietro possano esserci altri interessi. È giusto che al sindaco si dia il necessario rispetto. Ho cambiato i tre assessori perché non potevo accettare altre zavorre”.

“La crudeltà dei mediocri”. Il sindaco Domenico Messinese ha spiegato così le ragioni del nuovo rimpasto in giunta durante la seduta di consiglio comunale. “Quella messa in atto dal sindaco – ha replicato il consigliere Giuseppe Ventura citando Alessandro Baricco – è la crudeltà dei mediocri. È stato crudele contro la vecchia amministrazione, fatta passare per il male assoluto. È stato crudele contro i dipendenti comunali e gli assessori rimossi. Prenda atto del fallimento e si dimetta”. Salvatore Gallo del Pd ha rincarato la dose, senza risparmiare gli assessori defenestrati. “È l’unica amministrazione a cinquestelle che non si è ridotta le indennità – ha attaccato – ora, gli assessori la criticano ma per sei mesi sono stati conniventi. Peggio della vecchia politica che avete definito bandita. Per la prima volta, sono fermi tutti i servizi essenziali”. Per il capogruppo Pd Vincenzo Cirignotta, la posizione del sindaco è “molto ma molto indebolita, non si può galleggiare soprattutto in questa fase”.

I cinquestelle contro il sindaco. La bordata è arrivata dal consigliere grillino Angelo Amato. “Chiedo scusa alla cittadinanza per il tradimento messo in atto dal sindaco – ha detto – questa è una giunta di cartone. Un sindaco plagiato dal suo alter ego Simone Siciliano. Chi ha conflitti d’interesse rimane in giunta, gli onesti vengono sbattuti fuori”. Fortemente critici verso il sindaco sono stati i suoi stessi consiglieri Simone Morgana e Vincenzo Giudice. Entrambi si sono scusati con la città per “il tradimento del progetto da parte del sindaco Domenico Messinese”. Stando a Morgana, inoltre, i cionqustelle in città non sono identificabili con un unico volto, ovvero quello del sindaco che ha scelto un progetto diverso dal loro.

“Licenziamento senza giusta causa”. Di dimissioni hanno parlato i democratici Romina Morselli e Carmelo Orlando insieme all’esponente del Megafono Sara Bonura. L’esponente di Un’Altra Gela Anna Comandatore ha addirittura parlato di un “licenziamento senza giusta causa” riferensodi alla rimozione degli assessori Pietro Lorefice, Ketty Damante e Nuccio Di Paola. “Più che un rimpasto – ha attaccato Vincenzo Cascino della lista Musumeci – mi pare di trovarmi davanti a saldi di fine stagione…”. Per Salvatore Sammito, “solo il sindaco e i suoi assessori possono vestirsi a festa davanti ad una città che muore”. Luigi Di Dio di Reset ha addirittura accusato il sindaco di aver politicamente estorto il voto ai cittadini per poi adottare metodi da monarca. Sandra Bennici del Polo Civico ha ribadito che “ognuno di noi deve essere pronto a dimettersi”.

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