I beni di Nastasi vennero tutti dissequestrati, la confisca riguarda solo un conto corrente

 
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Gela. La confisca dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrati che ha coinvolto l’imprenditore Emanuele Nastasi è limitata ad un unico conto corrente postale di scarso valore. Lo ha precisato in una nota di rettifica l’avvocato Boris Pastorello, difensore di Nastasi, in relazione all’articolo da noi pubblicato il 9 settembre.

Il tribunale – sezione misure di Prevenzione con un proprio decreto emesso il  3 aprile 2013,  ha disposto il dissequestro di tutti gli immobili intestati ad Emanuele Nastasi, così come, successivamente,  la Corte di Appello – Sez. Misure di Prevenzione – di Caltanissetta ha dissequestrato sia la ditta individuale Nastasi Emanuele ed i beni strumentali nonchè tutte le somme e titoli disponendo la restituzione al proprietario.

Il legale di Nastasi ha sottolineato che quanto sottoposto a sequestro preventivo nel 2010 è stato interamente dissequestrato dall’Autorità Giudiziaria che, contestualmente ha rigettato, anche, la richiesta di sottoporre Nastasi alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S. perché ritenuto soggetto non socialmente pericoloso.

Dell’imprecisione ci scusiamo con il diretto interessato e con i lettori.

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