I canali della droga di Rinzivillo, fissata udienza preliminare: Ferracane va ai domiciliari

 
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Gela. A dicembre, si presenteranno davanti al gup del tribunale di Caltanissetta. Dopo la chiusura delle indagini, gli imputati nell’inchiesta “Extra fines-Cleandro” dovranno rispondere alle accuse in udienza preliminare. I pm della Dda nissena e i poliziotti hanno ricostruito i presunti canali internazionali della droga, che avrebbero consentito al boss Salvatore Rinzivillo di gestire l’affare su vasta scala. Le indagini hanno riguardato lo stesso Rinzivillo, già al centro del filone principale “Extra fines”, Ivano Martorana, Paolo Rosa, Riccardo Ferracane, Giuseppe Cassaro, Mario Cassaro, Nicola Gueli, Salvatore Gueli, Vincenzo Spiteri, Gabriele Spiteri e Francesco Doddo. Dalla Germania, i rifornimenti venivano poi destinati all’Italia. Rinzivillo avrebbe avuto a disposizione referenti in diverse regioni, dal Lazio alla Sicilia. In Germania, si sarebbe servito di siciliani, ormai da anni presenti sul territorio. Anche in questo caso, come già emerso al termine dell’inchiesta “Extra fines-Druso”, i suoi “soldati” di fiducia sarebbero stati Ivano Martorana e Paolo Rosa. Il presunto business sarebbe stato favorito da contatti preferenziali con un gruppo turco, secondo gli inquirenti capeggiato da Osman Kavac (che però non risulta indagato), e con un “portavoce” europeo dei cartelli colombiani. Gli investigatori si sono concentrati su quello che viene considerato il “contabile” in Olanda dei narcos, Thomas Deichner (non indagato), che avrebbe avuto buone entrature anche con i calabresi della famiglia Strangio. Il traffico di droga dei Rinzivillo, quindi, avrebbe goduto del beneplacito dei grossisti più importanti.

Intanto, il gip del tribunale di Caltanissetta ha disposto il trasferimento ai domiciliari del gelese Riccardo Ferracane. Ritenuto uno dei referenti in città di Rinzivillo per la droga, lascia il carcere, dove era stato ristretto subito dopo il blitz. Il giudice ha accolto le ragioni avanzate dal suo legale, l’avvocato Giovanni Lomonaco, che ha insistito affinché venisse rivista la misura cautelare. Ferracane ha sempre escluso di essere coinvolto nel presunto traffico di droga, controllato da Cosa nostra.

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