I chimici dell’Ugl al congresso nazionale, Alario: “protocollo e area di crisi non decollano”

 
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Andrea Alario insieme agli altri delegati e al segretario Luigi Ulgiati

Roma. “Il protocollo d’intesa di quattro anni fa non decolla”. L’ha detto chiaramente il segretario provinciale dell’Ugl chimici Andrea Alario, nel corso del suo intervento al congresso nazionale della sigla sindacale. “Neanche l’area di crisi complessa è stata del tutto definita e i risultati mancano – ha proseguito il sindacalista da qualche mese componente del consiglio nazionale dell’Ugl – per questo, serve chiarezza”. Quindi, tanti nodi della vicenda Eni vengono al pettine, con i lavori per la green refinery che sono ripresi, ma senza vere certezze non solo sul rispetto degli impegni assunti nel protocollo d’intesa ma anche su capitoli fondamentali come l’area di crisi complessa e l’accordo di programma. Davanti alla platea romana dell’hotel Massimo D’Azeglio, Alario ha descritto i tratti di una città in crisi. “Servono progetti alternativi all’industrialiazzazione, non basta solo l’industria – ha aggiunto – in città sono fondamentali investimenti che garantiscano occupazione”.

“Una città in crisi”. Non è mancato neanche il richiamo alla piaga delle morti sul lavoro, con il ricordo dell’ultima vittima, Gianluca Caterini, giovane operaio che ha perso la vita ad Ascoli Piceno, mentre lavorava nel cantiere per la realizzazione di un metanodotto. Durante il congresso dei chimici dell’Ugl, è arrivata la riconferma per Luigi Ulgiati. Al dibattito, hanno partecipato anche altri delegati del territorio, Eugenio Cavallaro e Giuseppe Pastorelli.

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