“I consiglieri del M5S come i talebani del Pd”: Di Dio si smarca, “Reset non è un’altra stella”

 
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Gela. “Non abbiamo creato nessun fronte politico con Forza Italia e Un’Altra Gela.

Stiamo solo condividendo temi importanti per la città, visto che gli altri sono impegnati con le commissioni”.

“I consiglieri del M5S stanno seguendo i talebani del Pd”. L’esponente di Reset 4.0 Luigi Di Dio conferma la sua attuale vicinanza, insieme alla collega Francesca Caruso, al gruppo di Forza Italia e ad una parte di Un’Altra Gela, con i consiglieri Vincenzo Cascino e Salvatore Sammito. “Sia chiaro – continua Di Dio alla sua prima esperienza tra i banchi dell’aula consiliare – non siamo assolutamente la sesta, la settima o l’ottava stella dell’amministrazione grillina. Noi facciamo opposizione seria, a differenza, purtroppo, degli stessi consiglieri comunali del Movimento 5 stelle che pur di trovare un accordo sulle commissioni hanno deciso di seguire la linea dei talebani del Partito Democratico”.

“Non ci facciamo condizionare dalle commissioni…”. Per Di Dio, comunque, l’attuale gestione amministrativa dei 5 stelle è tutt’altro che esente da difetti. “Ci sono tante cose che non vanno – ammette – ad esempio, la gestione di delicati servizi sociali non garantisce i risultati necessari. Penso al trasporto disabili ma anche alla refezione scolastica passando per l’accudienza a chi è in difficoltà. Questo, però, non significa contestare sempre e comunque in maniera preventiva. Come Reset 4.0, stiamo condividendo le posizioni di Forza Italia e di una parte di Un’Altra Gela perché affrontiamo casi importanti, da Eni ai servizi sanitari. Di certo, non ci facciamo condizionare da una presidenza di commissione oppure dalla nomina dei revisori dei conti. Da questo punto di vista, possiamo tranquillamente procedere al sorteggio in aula”. Intanto, sia Di Dio che la collega di Reset 4.0 Francesca Caruso, oltre alla segreteria locale del movimento, chiedono al sindaco di presentare immediatamente l’elenco dei progetti cantierabili, da finanziare per il tramite del Patto per la Sicilia, come annunciato dal presidente Rosario Crocetta durante il vertice su Eni tenutosi a Palazzo d’Orleans. “Un’opera che a nostro avviso non può essere più rimandata – dicono – è il completamento del collettore fognario di via Venezia parimenti al completamento della rete urbana idrica e fognaria nonché delle zone balneari. Riteniamo che sfruttando al meglio questi strumenti potremmo sperare finalmente di avere una città normale”.

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