I consiglieri M5S bocciano l’accordo di programma: “No allo stoccaggio di gas e idrocarburi”

 
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Gela. L’accordo di programma, che comprende il piano delle bonifiche, presentato dall’amministrazione comunale al Ministero dello Sviluppo economico (Mise) potrebbe cadere come una tegola sul progetto Eni. Il gruppo consiliare del M5S, che ha ottenuto dal sindaco grillino, Domenico Messinese, il via libera ad apportare modifiche, ha bocciato la riconversione della Raffineria, negando l’avvio “dello sviluppo di attività chimico industriali connesse alla lavorazione, anche Green, di idrocarburi e del processo di stoccaggio e rigassificazione del Gnl” proponendo, in alternativa, “il rilancio dell’economia locale tramite la realizzazione di attività inerenti la produzione energetica da fonti rinnovabili”. Le osservazioni avanzate dai consiglieri pentastellati, Sara Cavallo, Vincenzo Giudice, Virginia Farruggia, Simone Morgana ed Angelo Amato, sono in netto contrasto con quanto redatto dalla giunta Messinese. Eppure, il sindaco, saluta con ottimismo le osservazioni avanzate dagli esponenti, espressione in Aula del movimento Cinque stelle, sostenendo che “la bozza dell’accordo di programma si può adesso arricchire di un indirizzo politico – assicura Messinese – partecipato democraticamente da tutte le forze politiche rappresentate in città. Ci aspettiamo che il documento venga portato in Consiglio comunale per una discussione aperta. E’ nostro obiettivo gettare, con trasparenza e chiarezza, le basi del futuro economico, sociale ed ambientale del territorio”.

Le valutazioni rappresentano una minaccia anche al proseguo dell’iter, a distanza di un anno dalla sottoscrizione, del progetto firmato al Mise e confermato la scorsa settimana dall’amministratore delegato del colosso energetico del cane a sei zampe, Claudio Descalzi, intervenuto sul piano d’investimenti per la raffineria di contrada Piana del Signore a Roma alla presenza dei segretari nazionali di Cgil, Cisl e Uil, rispettivamente Emilio Miceli, Angelo Colombini e Paolo Pirani. Cosi, mentre le segreterie sindacali rilanciano le possibili vie dello sviluppo economico, parlando della possibile cessione delle quote azionarie del gruppo Versalis, controllato proprio da Eni, in città i consiglieri grillini bocciano anche l’avvio di una green refinery. “Siamo favorevoli solo all’innovazione tecnologica per gli autoparchi e la trasformazione dei mezzi in dual fuel – precisano i consiglieri penta stellati – L’accordo di programma deve escludere la creazione di una stazione di approvvigionamento e stoccaggio Gnl e lo sviluppo di attività chimico industriali connesse alla lavorazione, anche Green, di idrocarburi”. Sono state apportate modifiche anche sullo sviluppo intermodale, preferendo al potenziamento delle strade statali quello dell’asse ferroviario Gela-Catania.

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