I depuratori inadeguati inquinano, oggi il via libera al raddoppio del consorlite

 
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Gela. Si decide stamattina a Palermo il futuro del raddoppio del depuratore consortile. Il commissario delegato per l’emergenza bonifiche e la tutela delle acque in Sicilia, Marco Lupo, ha convocato una conferenza di servizi per approvare il progetto preliminare, realizzato dall’Eni, degli interventi di raddoppio della linea di trattamento biologico dell’impianto di depurazione all’interno della Raffineria.

“Si decide comunque, è un precedente importante per una conferenza di servizio – ammette Andrea Armaro, responsabile comunicazione Eni – anche in caso di assenza degli attori invitati”. L’approvazione del progetto a firma di Angelo Freni, sbloccherà sei milioni di euro che saranno destinati interamente per la realizzazione di un progetto indispensabile a regolarizzare gli standard di inquinamento ambientale dell’attuale depuratore. “L’impegno dell’ufficio è quello di bandire la gara – precisa Claudio Zacchigna, presidente Eni – per affidare i lavori di costruzione del depuratore. Per fare diventare attuativo il progetto era necessario una progettazione preliminare e di questo si è fatto carico la Raffineria che si sente parte integrante della comunità”. “L’impianto non inquinerà e rispetterà le norme ambientali – assicura il sindaco Angelo Fasulo – e rappresenta un’opportunità per la città di riutilizzare anche queste acque per progetti di rilancio del settore agricolo”. I lavori per il raddoppio del depuratore dureranno 18 mesi dalla consegna dell’appalto, “avrà una capacità doppia rispetto agli 400 metri cubi l’ora – assicura Bernardo Casa, amministratore delegato della Raffineria – Non sarà utilizzato per le attività industriali, abbiamo deciso di rendere possibile l’avvio dei lavori consegnando un progetto importante che altri non avevano considerato e già inserito nell’accordo di programma siglato nel 2007”.

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