I deputati forzisti “timbrano” la sfiducia a Messinese: “Carfì? Inopportuno…non è il partito”

 
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I deputati Bartolozzi e Mancuso

Gela. Dopo il lungo incontro di ieri sera, i forzisti locali si schierano apertamente contro il sindaco Domenico Messinese e la sua giunta quater, in fase di allestimento. Nessun “compromesso”, magari attraverso un occhio di riguardo politico al nuovo assessore, l’ex dem Giuseppe Licata. Forza Italia va alla sfiducia, già nelle mani del gruppo consiliare del partito. “Non ci sono discussioni – dice la deputata nazionale Giusi Bartolozzi – noi siamo compatti per la sfiducia. Qualsiasi posizione diversa non è una posizione di Forza Italia. Dobbiamo sostenere il lavoro fatto dal gruppo consiliare, che ha prodotto evidenti risultati anche quando si è trattato di misurarsi con le urne. Carfì che ha appoggiato l’ingresso di Licata in giunta? L’ha fatto a titolo personale. Noi non abbiamo niente a che fare con il sindaco. Quella di Carfì non è la voce del partito”. La deputata nazionale da tempo ha come riferimento in città il gruppo consiliare, capitanato da Salvatore Scerra, che negli ultimi giorni si è fatto promotore (insieme ad un fronte bipartisan) della terza mozione di sfiducia al sindaco. Per i forzisti, l’esperienza Messinese va interrotta.

Ieri sera, non sono mancati gli scontri verbali, anche piuttosto aspri. Raffaela Carfì, dirigente provinciale del partito, si è fatto promotore di un dialogo con il neo assessore Giuseppe Licata, probabilmente spiazzando anche il deputato regionale Michele Mancuso. Carfì è da sempre l’uomo di riferimento in città del coordinatore, ma adesso la sua posizione verrà valutata dagli organismi provinciali degli azzurri. “Quella di Carfì è stata una scelta inappropriata e inopportuna – taglia corto Mancuso – valuteremo il da farsi, sempre che il dirigente non decida di prendere altre decisioni. Il partito è per la sfiducia al sindaco Messinese. Il coordinatore? Verrà scelto con metodo collegiale, di modo da rappresentare tutte le anime del partito. Vogliamo una scelta unitaria”. Proprio il gruppo consiliare, per bocca di Salvatore Scerra, ieri sera ha chiesto un passo indietro a Carfì e l’uscita dal partito.

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