I dissalatori passano alla Regione, spiraglio per 20 lavoratori ex Di Vincenzo

 
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Gela. C’è una intesa sottoscritta a Palermo che lascia sperare i 20 lavoratori addetti al dissalatore consortile. Siciliacque ha firmato l’accordo presso il dipartimento dell’Acqua e dei rifiuti dell’assessorato regionale dell’Energia,
con le organizzazioni sindacali Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uilcem-Uil.

I dissalatori fermi di Gela, Agrigento e Porto Empedocle saranno rilevati dalla Regione che li trasferirà a Siciliacque gestione impianti, una nuova società regionale che si costituirà entra la fine di aprile, con l’impegno di assumere ex novo il personale addetto, licenziato dall’impresa Pietro Di Vincenzo spa di Caltanissetta. Il protocollo è stato sottoscritto da Siciliacque che rileverà, a Gela, il quinto modulo bis e i 20 dipendenti che vi operano, il remineralizzatore dell’area industriale e il dissalatore a osmosi inversa, una volta gestito dalla raffineria Eni.

Nell’area Asi di Porto Empedocle saranno acquisiti sia l’impianto a osmosi di Agrigento che quello analogo della stessa cittadina di Porto Empedocle, con i 12 dipendenti in esso occupati. Per non correre il rischio di dimenticare qualcuno, i sindacati hanno chiesto «di effettuare un’ulteriore ricognizione sul numero di persone impegnate» negli impianti. La Regione e la nuova azienda di gestione (interamente controllata da Siciliacque) «concorderanno termini, condizioni e modalità di regolamentazione dei rapporti contrattuali», in merito alla collocazione e al mantenimento in stato di conservazione degli impianti acquisiti e alla loro messa in esercizio in caso di necessità.

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