I fedeli si stringono intorno a San Francesco: ieri la benedizione degli animali

 
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Gela. Ieri pomeriggio, come ogni anno per la Festa di San Francesco, si è tenuta la benedizione di tutti gli animali domestici sul sagrato della parrocchia dedicata al santo patrono d’Italia. In una breve ma partecipata cerimonia, don Lino di Dio ha ricordato l’importanza dei nostri amici a quattro zampe in una casa dove abita una famiglia e li ha benedetti anche nel nome di Francesco. Il 4 ottobre, giorno di San Francesco, è la giornata mondiale degli animali. Tradizione vuole che in questa occasione vengano benedetti cani, gatti, asini, criceti, pesciolini e tutti gli altri animali d’affezione. È un momento speciale per la collettività, che celebra il rapporto tra gli esseri viventi ed educa al rispetto di tutte le specie. Nel 1931 è stata istituita la giornata mondiale degli animali, prevista il 4 ottobre, giorno di San Francesco, fratello di tutto il creato. L’intera esistenza del santo è stata infatti dedicata all’amore per la natura, esplicitato nel “Cantico delle creature”, il testo poetico più antico della letteratura italiana di cui si conosca l’autore.

Alla base del messaggio di San Francesco, patrono degli animali, c’è il senso di fraternità universale che viene così celebrato ai giorni nostri. Francesco era figlio di un nobile mercante, ma decise di abbandonare la sua vita agiata per iniziarne una in povertà, fatta di penitenza e solitudine. Protagonisti dei suoi racconti pesci, agnelli, lupi e uccelli, che il santo chiamava “fratelli e sorelle”: un invito a vedere la sacralità nella vita di tutti gli esseri viventi.
Molte associazioni animaliste hanno indicato San Francesco come modello da seguire per il rapporto fra uomini e animali, spesso gli unici compagni di vita di tanti anziani rimasti soli o senza figli.
In occasione dei festeggiamenti in onore di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia e al quale è intitolata la parrocchia del centro storico, domenica è avvenuto lo svelamento e la presentazione del restauro della preziosa statua lignea di San Francesco d’Assisi recentemente restaurata dai Prof.ri Antonio e Rosalia Teri di Partanna, con il coordinamento  della Soprintendenza di Caltanissetta e della Curia di Piazza Armerina. L’opera, nella sua semplicità e unicità, rappresenta le stimmate di San Francesco sul monte La Verna, databile tra la fine del XVI secolo e inizi XVII e probabilmente riconducibile alla scuola di Antonino Ferraro di Castelvetrano.

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