I fedelissimi del sindaco non stanno con gli alfaniani: “I rapporti di Siciliano non sono politici…tutti abbiamo amici o parenti”

 
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Gela. I fedelissimi del sindaco Domenico Messinese, riuniti da tempo in Sviluppo Democratico, escludono che la candidatura di Caci possa essere farina del loro sacco.

“Il coordinamento di Sviluppo Democratico e gli amministratori comunali ad esso iscritti – scrivono il segretario Emanuele Ferrara e gli altri sostenitori del sindaco – smentiscono con nettezza assoluta la notizia dell’appoggio elettorale ad un candidato all’Ars di Alternativa Popolare. Non siamo in cerca di accordi politici funzionali alle consultazioni regionali. Abbiamo soltanto avviato confronti programmatici con tutti i candidati gelesi a Palazzo dei Normanni nell’intento di tracciare un percorso condiviso da intraprendere dopo le elezioni del 5 novembre, con l’obiettivo di condividere le direttrici di sviluppo del territorio gelese”. Quelli del sindaco, insomma, ci tengono a non passare per voltafaccia, dopo aver avviato da tempo una trattativa politica con il gruppo di centrodestra rappresentato in consiglio comunale, nel tentativo di disinnescare la mozione di sfiducia e trovare un assetto amministrativo solido, almeno in vista dei prossimi tre anni. 

“I contatti personali non sono appoggi politici”. Caci, da tempo, svolge attività professionale insieme al vicesindaco Simone Siciliano. “Sono espressione di un gruppo di imprenditori stanchi di un certo modo di fare politica – ha spiegato il neo candidato degli alfaniani di Alternativa Popolare – i miei rapporti personali e professionali con Simone Siciliano sono chiari e trasparenti, ma questo non significa che l’amministrazione comunale sia un mio sponsor”. Peraltro, proprio quelli di Sviluppo Democratico non smentiscono i rapporti tra il candidato di Ap e il vicesindaco. “Discorso a parte va poi condotto per i singoli iscritti a Sviluppo Democratico – scrivono ancora – i cui contatti personali o professionali non possono essere trasformati in sostegni politici. Non sempre due più due, fa quattro. In ogni elezione a livello territoriale, tutti abbiamo amici o parenti, in tutti i partiti”. Tutti abbiamo amici e parenti da schierare, si sa.

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