I giganti Augusta e Catania litigano per comandare…l’Autorità di sistema portuale è un grosso affare: Gela aspetta di mettersi in coda

 
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Gela. Catania e Augusta litigano, anche a suon di ricorsi giudiziari, e

nell’intera vicenda dovrebbe, forse a breve, rientrare anche Gela.

La contesa tra Augusta e Catania. Il sindaco Domenico Messinese e soprattutto il suo vice Simone Siciliano vogliono che l’area portuale locale entri a far parte dell’Autorità di sistema del mare della Sicilia Orientale, appunto insieme ai porti di Augusta e Catania. Nelle ultime settimane, proprio i siracusani sono riusciti a stoppare una parte del decreto Delrio che, per almeno i prossimi due anni, avrebbe garantito al porto catanese di essere sede dell’intera autorità di sistema. Gli imprenditori di Augusta, però, hanno impugnato tutto e i giudici amministrativi del Cga di Palermo hanno accolto la richiesta di sospensiva. Quindi, niente da fare, Augusta sarà sede dell’autorità di sistema. In municipio, invece, si attendono le mosse dei funzionari regionali che dovrebbero recapitare a Roma la richiesta ufficiale di inserimento dell’area portuale locale nel sistema Augusta-Catania. Nelle intenzioni, l’area portuale cittadina diventerebbe un punto fondamentale per la logistica ma soprattutto per l’affare del gas naturale liquefatto. Ad Augusta, gli imprenditori di Assoporto già stanno cercando di organizzarsi proprio per la realizzazione di una vasta area di stoccaggio e rifornimento del gnl. L’attuale giro d’affari che ruota intorno ai porti di Augusta e Catania, che sono veri “giganti” sia a livello industriale sia sul fronte crocieristico, è sostanzialmente utopia per il sistema portuale locale che risente di decenni di inerzia e di totale assenza delle istituzioni politiche, capaci solo di fare affidamento su Eni. La vicenda del porto rifugio, poi, è sotto gli occhi d tutti. Adesso, Gela dovrebbe entrare a far parte di questo enorme girandola che, al momento, sembra veramente fuori portata.  

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