I grillini consegnano una poltrona medicale e uno spirometro in ospedale: Malluzzo, “non c’era bisogno di pubblicità”

 
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Gela. “La nostra non è una donazione. Abbiamo semplicemente restituito ai cittadini i loro soldi”. La consegna in ospedale. I consiglieri comunali del Movimento cinque stelle lo avevano già preannunciato negli scorsi mesi e, adesso, hanno consegnato due presidi sanitari all’ospedale Vittorio Emanuele. Una poltrona medicale e uno spirometro acquistati con i soldi risparmiati dai gettoni di presenza e dalle indennità degli ex assessori della giunta Messinese Pietro Lorefice, Nuccio Di Paola e Ketty Damante. La consegna è avvenuta tra i reparti dell’ospedale Vittorio Emanuele. A fianco di Vincenzo Giudice, Virginia Farruggia, Angelo Amato e Simone Morgana, c’era anche il deputato regionale Giancarlo Cancelleri. “Negli ultimi giorni – spiega Virginia Farruggia  – ci hanno attaccati ma noi proseguiamo per la strada tracciata da sempre. I soldi della politica sono soldi dei cittadini, questa è la base del Restitution day”. In totale, circa duemila euro destinati all’acquisto di presidi che mancavano al nosocomio di Caposoprano.

“Non sempre è necessaria la pubblicità…”. La scelta dei cinquestelle, però, non sembra trovare grande accoglimento tra gli altri gruppi politici presenti in consiglio comunale. “Stare vicini ai cittadini, soprattutto se parliamo dei pazienti dell’ospedale – dice Cristian Malluzzo di Adesso Gela – è un dovere di tutti. Noi consiglieri comunali, giornalmente, cerchiamo di dare una mano a chi ha bisogno. Decine di volte abbiamo messo in atto vere e proprie collette per aiutare chi non riesce neanche a pagare le bollette di casa. Di certo, non facciamo pubblicità”. Proprio Malluzzo, insieme ai colleghi Giovanni Panebianco e Angela Di Modica, aveva apposto la propria firma su una mozione che impegnava l’amministrazione comunale a varare una riduzione delle indennità dovute al sindaco e agli assessori che, di conseguenza, avrebbe inciso sui gettoni di presenza dei consiglieri. “Purtroppo – conclude – nonostante il voto favorevole del consiglio, quella proposta è rimasta lettera morta. Non escludo di ripresentarla”. 

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