I lavoratori dell’indotto bloccano gli accessi alla città: “Lo Stato ci ha dimenticati”

 
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Gela. Scoppia la protesta dei lavoratori dell’indotto della Raffineria Gela.

Dall’alba di stamani sono iniziati i blocchi che impediscono a chiunque di accedere nel centro abitato di Gela. Gli operai stanno effettuando un sit in di protesta pacifico all’altezza della prima rotonda di Macchitella, sulla statale 115 Gela-Licata e all’ingresso della statale 117 Gela-Catania. Una quarantina di operai anche all’altezza di Ponte Olivo. Passano solo gli autobus extraurbani. Pochi i furgoni itineranti che sono riusciti a passare, visto che oggi è anche giorno di mercato. Non si registrano tensioni. Sul posto forze dell’ordine e vigili urbani. 

Ai blocchi sulla statale 115, per Licata, e sulla 117 bis per Catania (all’altezza della sede Enimed), si sta per aggiungere un terzo presidio che fermerà il traffico anche sulla Gela-Vittoria. Si potrà uscire o arrivare in città solo dal mare.

Il sindaco Domenico Messinese, questa mattina si è recato ai blocchi istituiti agli ingressi della città dai lavoratori dell’indotto Eni, per constatare di persona la situazione ed esprimere la propria vicinanza alle istanze dei manifestanti. “La misura è colma – ha commentato il primo cittadino – . La vertenza Gela non può attendere ancora risposte dall’alto che non arrivano. Solidarietà ai lavoratori, ma non solo. Siamo al loro fianco in una battaglia che riconosca il ruolo economico di un territorio che non può essere considerato come un limone buttato dopo essere stato spremuto”. Con Messinese erano gli assessori Simone Siciliano, Fabrizio Morello e Francesco Salinitro.

Il traffco è rallentato. “Lo Stato ci ha abbandonati”, hanno gridato. 

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