I lavori nell’abitazione di un medico, un operaio ferito: l’imputato, “non mi occupavo io dell’azienda”

 
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Gela. “Non mi sono mai occupato dell’azienda né tenevo i rapporti con gli operai”. L’incidente nel cantiere in centro storico. Si è difeso così Emanuele Cinici, finito a processo dopo un grave incidente sul lavoro che si verificò, nell’estate di sei anni fa, all’interno di un cantiere privato nel centro storico. Gli operai dell’azienda a lui intestata si stavano occupando di realizzare l’ampliamento dell’abitazione di un medico. Uno dei lavoratori, però, precipitò, subendo profonde ferite. Così, proprio Cinici è finito a processo. Le accuse vengono mosse anche all’azienda. Il lavoratore ferito, invece, si è costituito parte civile con l’avvocato Lia Comandatore. Da quanto emerso nella ricostruzione resa dall’imputato, che ha risposto alle domande formulate dal pm Gesualda Perspicace e dal legale di difesa, l’avvocato Joseph Donegani, sarebbe stato il padre a gestire l’intera attività. Una linea che è stata esposta in aula. Due lavoratori, impegnati in quel cantiere, hanno confermato quanto sostenuto dall’imputato.

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