I mali del Pd alla direzione provinciale, Fasulo si difende e stuzzica i dissidenti: “Non chiamateci più talebani!”

 
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Gela. Il Pd uscito sconfitto dalla corsa elettorale per Palazzo di Città si è ritrovato a Mazzarino. “Abbiamo amministrato tra mille problemi”. Tutti convocati per capire il perché di una dipartita ancora difficile da digerire. Non c’erano, però, solo i democratici: alla direzione provinciale convocata dal segretario Giuseppe Gallè si sono visti anche i fedelissimi di Miguel Donegani confluiti nel Pdr e quelli del Megafono del presidente Rosario Crocetta. L’intervento più atteso in sala, inutile nasconderlo, era quello dell’uscente Angelo Fasulo. “Noi abbiamo amministrato tra mille problemi – ha spiegato – le incomprensioni e le opposizioni interne non me le sarei aspettate. Non c’era dialogo con la gran parte del consiglio comunale. Tra talebani da una parte e autonomisti che, alla fine, hanno scelto di lasciare la giunta, si è persa completamente la coesione”.

“Basta con questi talebani!”. Stizzita, per certi versi, la reazione di democratici come l’ex capogruppo in consiglio comunale Enrico Vella e il consigliere, appena rieletto, Antonino Biundo. “Ancora con questi talebani? – hanno replicato – è una definizione che non ci rappresenta per nulla. Per mesi, abbiamo cercato di dialogare con il sindaco che, però, ha preferito andare avanti senza tenere in considerazione le nostre posizioni”.

Nuova assemblea in città…nel mirino la presidenza del consiglio. Intanto, i democratici reduci da Mazzarino si sono lasciati con l’impegno di organizzare, già la prossima settimana, un’assemblea di tutti gli iscritti in città. Si mira, in ogni caso, all’avvio di una fase precongressuale che possa condurre all’elezione di un segretario cittadino. “Bisogna ripartire – questo l’andazzo dell’incontro – e la coesione si vedrà, da subito, con l’elezione del presidente del consiglio”. I democratici riflettono ma non sembrano intenzionati a fare sconti sul fronte dell’ambita poltrona.

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