I movimenti civici anticipano i partiti, domani vertice: un terzo polo in vista delle elezioni?

 
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Terenziano Di Stefano e il gruppo di "Una Buona Idea" saranno all'incontro

Gela. Dagli esponenti di “Una Buona Idea” (che tra gli altri annovera l’ex consigliere comunale Terenziano Di Stefano) a “Movimenta” ispirato dal notaio-mecenate Andrea Bartoli, passando per l’Unione dei Siciliani di Gaetano Armao e ancora “Progetto Gela” di Maurizio Scicolone, gli esponenti del Comitato per lo sviluppo dell’area gelese, GelaPunto dell’ex forzista Raffaele Carfì e ancora il gruppo organizzato da Emanuele Antonuzzo e dall’ex assessore Fortunato Ferracane. Movimenti civici e associazioni questa volta hanno scelto il tradizionale passaparola e domani sera si sono dati appuntamento al solito hotel “Sileno”. L’obiettivo sarebbe una piattaforma condivisa da presentare anche ai partiti. Per ora, la scelta è quella di avviare il dialogo ma senza coinvolgere le segreterie di partito. “Non c’è una primogenitura – dice Terenziano Di Stefano – ci siamo dati un appuntamento attraverso contatti telefonici e cercheremo di arrivare ad una prima conclusione. Se ci saranno le condizioni, allora potremmo iniziare un percorso condiviso”.

Il civismo locale potrebbe partire in quarta, anticipando i partiti che ancora cercano di mettere ordine al loro interno. Un possibile accordo tra movimenti e associazioni (che si dicono già pronti ad aprire a nuove adesioni) potrebbe incidere sulle scelte delle coalizioni di centrodestra e centrosinistra. I gruppi civici sembrano intenzionati a voler contare, almeno questa volta, e non si esclude neppure una corsa solitaria, magari attraverso un candidato unico da sostenere. Una sorta di terzo polo, alternativo al centrodestra diviso e al centrosinistra che ha perso i pezzi per strada. “Siamo stati invitati e parteciperemo –dice Maurizio Scicolone che coordina “Progetto Gela” – vedremo che tipo di volontà possa essere messa in campo”. I partiti sono avvisati e potrebbero mettersi subito al lavoro per trovare la carta giusta e chiudere l’intesa con il civismo che domani celebra il primo vertice.

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