I presunti fiancheggiatori di Rinzivillo, chiuse indagini: vennero coinvolti nel blitz “Exitus”

 
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Gela. Le indagini sono state chiuse e adesso i pm della Dda di Caltanissetta dovranno inoltrare le ulteriori decisioni rispetto alle posizioni dei presunti fiancheggiatori del boss cinquantanovenne Salvatore Rinzivillo. Nell’inchiesta “Exitus” sono stati coinvolti l’avvocato Grazio Ferrara, Benedetto Rinzivillo, Emanuele Zuppardo e il commerciante licatese Giuseppe Incorvaia. Secondo le accuse, sarebbero stati a disposizione di Rinzivillo. Solo qualche giorno fa, il gip ha disposto i domiciliari per Ferrara, monitorato con il braccialetto elettronico. In base a quanto emerso, avrebbe avuto stretti rapporti con il boss. Sarebbe stato lui a far uscire presunte ambasciate dal carcere. Una ricostruzione contestata dalla difesa, sostenuta dall’avvocato Giacomo Ventura, che con investigazioni difensive ha puntato alla riqualificazione del reato, in concorso esterno.

Negli scorsi mesi, erano ritornati in libertà sia Benedetto Rinzivillo (difeso dagli avvocati Joseph Donegani ed Emanuele Maganuco) che Giuseppe Incorvaia (rappresentato dal legale Giacomo Ventura), con provvedimenti del riesame che ha annullato le ordinanze. Per gli investigatori, Zuppardo (difeso dall’avvocato Roberto Afeltra) sarebbe rimasto fedele a Rinzivillo, partecipando anche ad un presunto summit di mafia, organizzato in un bar della zona di via Tevere. Benedetto Rinzivillo e Giuseppe Incorvaia, invece, avrebbero fornito supporto economico. Ora, le indagini sono chiuse. Partirono da quella madre, ribattezzata “Extra Fines”.

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