I presunti ordini dal carcere di Liardo: due imputati verso l’abbreviato

 
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Gela. I presunti canali catanesi della droga hanno preannunciato la scelta del giudizio abbreviato. L’udienza preliminare scaturita dall’inchiesta “Donne d’onore” entrerà però nel vivo solo ad inizio dicembre. La richiesta di un rito alternativo è arrivata dai legali di Salvatore Crisafulli e Maria Teresa Chiaramonte. Sono imputati davanti al gup del tribunale di Caltanissetta insieme a Nicola Liardo, Monia Greco, Giuseppe Liardo, Dorotea Liardo, Salvatore Raniolo, Calogero Greco, Carmelo Martines e Giuseppe Maganuco. Per i pm della Dda di Caltanissetta e per i carabinieri che hanno seguito i coinvolti per mesi, Nicola Liardo dal carcere sarebbe riuscito ad organizzare un giro di droga ed estorsioni attraverso i familiari. La difesa di Liardo ha eccepito il mancato svolgimento dell’interrogatorio, chiesto subito dopo la chiusura delle indagini. Il gup ha deciso di valutare questa circostanza.

In base a quanto emerso, il presunto spaccio si sarebbe retto sulle forniture che arrivavano da Catania, per il tramite di Salvatore Crisafulli. I soldi delle estorsioni, invece, sarebbero stati imposti ad alcuni esercenti della città. Gli imputati sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati Giacomo Ventura, Davide Limoncello, Carmelo Tuccio e Francesco Enia.

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