I presunti pusher piazzavano anche l’eroina, chieste condanne dopo il blitz “Tomato”

 
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Immagini di repertorio

Gela. Gli imputati coinvolti nel blitz antidroga “Tomato” vanno tutti condannati. Una richiesta formulata dal pm Eugenia Belmonte, nel corso del giudizio davanti al gup del tribunale. Gli imputati hanno scelto il rito abbreviato, mentre altri coinvolti sono invece già stati rinviati a giudizio. Le richieste più pesanti sono arrivate per quelli che avrebbero gestito il giro di droga scoperto dai carabinieri. Il magistrato ha chiesto dieci anni per Salvatore Stamilla, nove anni e due mesi per Giuseppe Fausto Fecondo, otto anni e quattro mesi per Antonia Cricchio, otto anni e due mesi per Luciano Guzzardi, otto anni ad Alessandro Scilio, cinque anni e dieci mesi per Salvatore Mazzolino e cinque anni e otto mesi per Vincenzo Di Maggio. Sono state rideterminate invece le accuse mosse ad altri imputati, ritenuti coinvolti nella rete dello spaccio ma con ruoli minori. Così, è stata chiesta la condanna a dieci mesi per Salvatore Antonuccio, a otto mesi per Alessio Savatta, sei mesi per Luigi D’Antoni e Gaetano Marino, quattro mesi per Gianfranco Casano e due mesi e venti giorni per Giovambattista Calascibetta.

Sarebbero tutti presunti pusher e fornitori. La droga arrivava anche dalle piazze di spaccio di Catania e Palermo. I carabinieri sono riusciti a ricostruire centinaia di episodi, compresi quelli di vendita dell’eroina. I difensori degli imputati hanno contestato la ricostruzione d’accusa, cercando di ridimensionare il ruolo di diversi imputati, che hanno escluso di aver avuto compiti da pusher. Il verdetto del gup Paolo Fiore arriverà mercoledì prossimo, quando discuteranno altri difensori. Gli imputati sono assistiti dai legali Salvo Macrì, Antonio Gagliano, Giovanna Zappulla, Francesco Enia, Ivan Bellanti, Rocco Guarnaccia, Enrico Aliotta, Vittorio Giardino, Dionisio Nastasi, Calogero Vella e Matteo Bonaccorsi.

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