I privati all’Ipab “Aldisio”, commissione e giunta: “C’è commissario ma struttura rimanga pubblica”

 
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La commissione ha incontrato l'avvocato Aliotta della Consulta per la disabilità

Gela. Sarà il commissario regionale, già designato, a fare le verifiche necessarie sull’attuale gestione dell’Ipab “Aldisio”, di Caposoprano. In serata, la commissione servizi sociali ha incontrato l’amministrazione comunale e il presidente della Consulta per la disabilità, l’avvocato Livio Aliotta. Il presidente Valeria Caci, il vice Romina Morselli e l’altro componente Salvatore Incardona, hanno chiesto chiarimenti rispetto a quanto sostenuto, pubblicamente, dalla Consulta. Aliotta ha spiegato di aver dato seguito ad una serie di denunce e segnalazioni dell’associazione H, che fa parte della stessa Consulta. In una nota, si parla di “una scandalosa cessione operata da un noto sacerdote locale delle strutture, del personale e dei pazienti dell’Ipab “Antonietta Aldisio” ad una società privata, la quale noncurante degli obblighi morali e giuridici nei confronti dei propri assistiti decide unilateralmente di aumentare i profitti decurtando i servizi e ciò sempre e solo in danno e sulle spalle dei più fragili ed indifesi, ovvero i nostri anziani o la paventata ed alquanto dubbia cessione di locali comunali sempre in danno dei più fragili e deboli”. “Sul possibile aumento delle rette – hanno spiegato i componenti della commissione – sappiamo che l’assessorato servizi sociali ha avviato degli accertamenti”. Una conferma in tal senso è arrivata dall’assessore Nadia Gnoffo. “Abbiamo ricevuto delle segnalazioni da alcune famiglie – ha detto – stiamo ovviamente valutando, ma non abbiamo veri e propri poteri ispettivi sulla gestione”. Sotto osservazione ci sarebbero i rapporti tra l’Ipab, diretta da don Giovanni Tandurella, e la società “La Fenice”. “Sarà il commissario a fare le valutazioni del caso – ha detto il sindaco Lucio Greco – tutto è demandato a lui. La Regione, dopo le prime segnalazioni, ha provveduto con celerità. Una cosa è certa, all’amministrazione comunale interessa la tutela degli ospiti, che devono rimanere nella struttura, e la garanzia dei lavoratori. L’Ipab, in quanto tale, deve rimanere pubblica e andare incontro alle esigenze dei meno abbienti, dei più deboli. Una struttura come questa non nasce per essere gestita dai privati, di chiunque possa trattarsi”.

“Non vorremmo – ha concluso il vicepresidente della commissione servizi sociali Romina Morselli – che un contratto di locazione possa celare una vera e propria cessione del ramo d’azienda”. Il commissario regionale dovrà dare risposte in una vicenda che si tinge anche di politica, dato che della società che sta gestendo diverse strutture dell’Ipab di Caposoprano fanno parte esponenti del centrodestra locale, compresi due consiglieri comunali.

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