I soldi di un debito e gli spari contro la vetrina, minacce al titolare di un centro ottico

 
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Gela. Minacciato per la restituzione dei soldi di un presunto debito contratto con un grossista campano che commerciava in occhiali. L’ex titolare di un centro ottico di via Crispi, nell’ottobre di otto anni fa, subì anche il danneggiamento della propria attività. Vennero sparati diversi colpi di pistola contro la vetrina. A rispondere di quanto accaduto, adesso, è Giovanni Viscuso. Per i pm della Dda di Caltanissetta dietro a quell’azione ci sarebbe anche l’ombra del metodo mafioso. I magistrati non escludono che l’imputato abbia partecipato al danneggiamento, con l’avvertimento a colpi di arma da fuoco. A valutare i fatti sarà il collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Miriam D’Amore. Dopo quanto accaduto, fu proprio il titolare dell’attività commerciale a segnalare le richieste ricevute. L’esercente è parte civile con l’avvocato Carmelo Terranova. L’imputato invece è difeso dall’avvocato Vincenzo Merlino.

Una presunta estorsione che nel marzo di due anni fa portò alla condanna di un altro coinvolto, il rappresentante Michele Pennisi. In primo grado, venne esclusa la sua partecipazione all’avvertimento ai danni dell’esercente. La condanna arrivò per le presunte minacce fatte pervenire al titolare del centro ottico. Gli vennero imposti tre anni di reclusione. Negli scorsi giorni, però, i giudici della Corte d’appello di Caltanissetta hanno in parte accolto il ricorso difensivo, riducendo la condanna a due anni. E’ caduta l’aggravante del metodo mafioso. Anche in questo caso, l’esercente preso di mira è parte civile, sempre con l’avvocato Terranova.

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