I “veleni” della commissione d’indagine sui rifiuti, la relazione di Amato agli inquirenti: il grillino, “il servizio va gestito dal Comune”

 
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Gela. Atti chiesti e non ancora ottenuti e una relazione

di minoranza trasmessa, in autotutela, sia alla guardia di finanza locale sia ai magistrati della procura.

La relazione di minoranza agli investigatori. Dopo la conclusione delle attività di verifica della commissione d’indagine sul ciclo di rifiuti, istituita a Palazzo di Città, la vicenda non è di certo chiusa. Il consigliere comunale grillino Angelo Amato ha proseguito nella ricerca di atti, relativi soprattutto alla gestione dell’Ato Cl2 in liquidazione e agli impianti nella disponibilità dell’ente. “Purtroppo, sono stato costretto ad inoltrare più richieste ai funzionari del Comune e non solo – spiega – la mia relazione di minoranza l’ho trasmessa sia ai finanzieri sia ai magistrati della procura”. Dopo la conclusione dei lavori della commissione d’indagine, Amato segnalò alcune presunte anomalie, legate anche alla relazione finale presentata dagli altri membri. Così, i poliziotti sentirono tutti i componenti, ma adesso le indagini sarebbero aperte anche nei suoi confronti per una presunta diffamazione. “Ho solo sollevato alcuni dubbi sulle attività svolte”, dice ancora. Intanto, il grillino ribadisce la sua posizione rispetto alla gestione del servizio di raccolta rifiuti in città. “La gara d’appalto tarda ad essere avviata e si prosegue con le proroghe in favore di Tekra – dice ancora – credo che la soluzione migliore sia quella di svolgere il servizio senza esternalizzazioni. Gli impianti ci sono, mi riferisco alla discarica di Timpazzo e all’impianto di compostaggio a Brucazzi. Con un sevizio gestito direttamente dal Comune si ridurrebbero le spese e si potrebbe pensare alla stabilizzazione degli operai assunti nel corso degli anni”.

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