Ici e Tarsu, è caos: disagi e i consumatori attaccano “gli avvisi sono da annullare”

 
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Gela. Quindicimila avvisi di accertamento Imu e Tarsu del 2009 rischiano di andare in prescrizione per un difetto di notifica. L’amministrazione comunale ha stanziato 45 mila euro per inviare gli avvisi di pagamento attraverso una ditta privata.

Verso la prescrizione? Quest’ultima ha recapitato o lasciato nelle abitazioni degli interessati un avviso a presentarsi presso la sede di via Francesco Crispi. Manca l’accertamento di notifica, assicurato dai messi comunali in passato. E senza questo passaggio burocratico ogni avviso diventa nullo perchè nel frattempo sono trascorsi cinque anni dalla presunta infrazione e di conseguenza scatta la prescrizione. “Le poste private non sono abilitate ad effettuare notifiche – spiega il presidente della Libera associazione Consumatori Giulio Cordaro – il sindaco prenda atto della decadenza del diritto a pretendere il pagamento di Ici e Tarsu del 2009, annullando l’intera procedura. Si rischia un danno erariale maggiore di quello già prodotto”.

Code e tanti disagi. Ieri decine di cittadini si sono recati presso la sede della posta privata di via Crispi per ritirare il nuovo balzello comunale. Hanno trovato code che finivano per strada. Gli spazi sono piccoli e bastano decine di utenti per creare confusione e disagi. “Aspettiamo fuori, tra la polvere e il traffico delle auto – si lamenta un cittadino – visto che in via Crispi ci sono ancora lavori in corso non completati”. Altre lamentele sarebbero arrivate dai residenti delle contrade di Roccazzelle, Femmina Morta e della frazione balneare di Manfria. Nessuno avrebbe ricevuto la notifica. Su trentaduemila cartelle di pagamento recapitate molte sono tornate indietro. Il servizio affidato alle poste private (attraverso un appalto) dal Comune prevede il solo invio della nota. Il servizio di accertamento di notifica poteva essere garantito solo dai messi comunali.

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