Il baratro del licenziamento per sessantaquattro operai Elettroclima, i lavoratori davanti agli uffici Eni

 
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Gela. Dopo gli otto operai in forza all’Elettroclima srl, appena licenziati, il rischio concreto del taglio si addensa sui sessantaquattro dipendenti della gemella Elettroclima snc.

“Il datore di lavoro non ha più fondi…”. Gli operai, già in cassa integrazione, si sono radunati in sit in spontaneo davanti gli uffici amministrativi del gruppo Eni. “Il nostro datore di lavoro – spiegano – ci ha comunicato di non avere fondi neanche per pagare la commercialista dell’azienda. Senza nuove commesse da Eni, provvederà a licenziarci”. Gli operai, da anni impegnati nell’indotto della fabbrica Eni, chiedono alla politica di battere un colpo. “Siamo stanchi di sedute monotematiche del consiglio comunale che non servono a niente – continuano – il sindaco e la sua giunta devono intervenire e chiedere ad Eni che si faccia veramente carico di questo periodo. Ci sono decine di famiglie in totale crisi economica. Neanche i compensi della cassa integrazione arrivano puntualmente. Come dobbiamo andare avanti? Il sindaco Domenico Messinese e l’assessore Simone Siciliano si sono impegnati con noi. Devono arrivare i risultati. A questo punto, non ci fidiamo più di nessuno”. Il gruppo Elettroclima è uno dei più importanti attivi nell’indotto della fabbrica Eni.

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