Il blitz antimafia “Extra Fines”, in Cassazione le accuse a Luigi Rinzivillo

 
0

Gela. L’unico episodio di estorsione contestatogli dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Roma e da quelli di Caltanissetta è caduto al riesame. Tra gli indagati nella doppia inchiesta antimafia “Extra fines/Druso”, c’è Luigi Rinzivillo, legato da rapporti di parentela al presunto nuovo capo della famiglia Salvatore Rinzivillo. Il cinquantaseienne, nonostante il verdetto dei giudici del riesame di Caltanissetta, è attualmente detenuto. I suoi difensori di fiducia, gli avvocati Giacomo Ventura e Grazio Ferrara, hanno optato per il ricorso in Cassazione, nel tentativo di ottenere una misura cautelare alternativa alla detenzione in carcere. Le difese fanno leva proprio su quanto deciso dai giudici nisseni del riesame e chiederanno un nuovo verdetto ai magistrati romani.

L’indagine sul gruppo Rinzivillo. Nel corso delle lunghe indagini, condotte dal Gico della guardia di finanza, dai carabinieri e dai poliziotti della mobile di Caltanissetta e del commissariato di Gela, il ruolo di Luigi Rinzivillo è emerso rispetto alle presunte richieste fatte recapitare ai responsabili di un consorzio che, due anni fa, era impegnato a Manfria nella realizzazione di una rete idrica. Sarebbe stata imposta l’assunzione di un operaio di fiducia, che in realtà non si sarebbe mai concretizzata.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here