Il blitz antimafia “Falco”, non passano le richieste della Dda per Alessandro Pellegrino

 
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Gela. I giudici del riesame di Caltanissetta hanno ribadito il no alle richieste formulate dai pm della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta che chiedevano di inasprire le misure cautelari nei confronti degli indagati nell’inchiesta “Falco”.

Niente misure rafforzate. Così, niente misure rafforzate per Alessandro e Emanuele Pellegrino, Carmelo e Jonny Cavallo, Giovanni Scerra e per un altro degli indagati destinatario dei provvedimenti emessi dai magistrati della Dda. Sono state accolte, infatti, le linee difensive sostenute dal loro legale di fiducia, l’avvocato Giacomo Ventura. Tra le contestazioni mosse agli indagati, quella dell’esistenza di un vero e proprio clan, vicino al gruppo Rinzivillo, riorganizzato da Gianluca Pellegrino, attualmente detenuto. I magistrati della Dda nissena, invece, chiedevano ordini di custodia cautelare in carcere per diversi degli indagati, attualmente sottoposti agli arresti domiciliari, e proprio i domiciliari per quelli ancora a piede libero.

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