Il caso Eni, confronto tra consiglieri e operai: chiesta una seduta straordinaria a Roma

 
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Gela. La mobilitazione sul caso Eni si è fin troppo affievolita?

Un nuovo consiglio straordinario a Roma. Gli operai dell’indotto, soprattutto quelli aderenti al Movimento spontaneo dei lavoratori, hanno avuto un lungo faccia a faccia con i capigruppo consiliari e con diversi consiglieri comunali. Per questa ragione, con l’obiettivo di lanciare un nuovo messaggio anche in direzione degli stessi lavoratori, è stata chiesta la convocazione di una seduta straordinaria del civico consesso da tenere a Roma proprio il 24 febbraio, in concomitanza con l’incontro al Mise sugli sviluppi del protocollo d’intesa. La richiesta, indirizzata alla presidenza del consiglio, è stata firmata dai capigruppo e dai consiglieri presenti all’incontro allargato, convocato ieri sera dai componenti della commissione sviluppo economico. Alla riunione ha partecipato anche il vice sindaco Simone Siciliano che, seppur informalmente, ha analizzato alcuni dei passaggi fondamentali dell’accordo di programma insieme a tutti i presenti. “Dopo la bocciatura del gruppo di lavoro sull’accordo di programma – spiega Luigi Di Dio di Reset – la commissione sviluppo economico ha scelto di allargare i propri incontri sul tema a tutti i capigruppo e ai consiglieri interessati. Stiamo cercando di valutare diversi punti”. Tra i firmatari della richiesta, c’è anche l’esponente del Polo Civico Guido Siragusa. “Bisogna che il consiglio – dice – riprenda in mano la vertenza. Purtroppo, i numeri attuali non danno nessuna certezza sull’eventuale riuscita del progetto Eni. In ogni caso, bisogna che l’azienda rispetti quanto concordato altrimenti la situazione occupazionale diverrà sempre più precaria per tutti”.

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