Il caso Eni, i manager dell’azienda convocati in municipio: parte il confronto

 
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Gela. A Palermo, si cerca di accelerare e fare il punto della situazione sui soldi che la Regione metterà a disposizione per coprire l’accordo di programma. Il prefetto di Caltanissetta Maria Teresa Cucinotta ha avuto nuovi colloqui con il presidente della Regione Nello Musumeci. Il timore di tanti, a partire dai sindacati, è legato ad un’eventuale scarsità di risorse finanziarie, che possa pesare proprio sull’accordo di programma e sull’area di crisi complessa. In più occasioni, il duo Messinese-Siciliano ha tenuto a precisare che l’accordo di programma per l’area di Gela dovrà ricevere un trattamento perlomeno analogo a quello di Termini Imerese, quando il governo Crocetta stanziò non meno di 350 milioni di euro. A Palazzo di Città, dove questa mattina gli operai della Turco Costruzioni hanno protestato, si prepara la seduta monotematica su Eni e accordo di programma. Lunedì pomeriggio, si terrà una conferenza dei capigruppo, allargata anche ai manager Eni.

La crisi dell’indotto. Una mossa, quella del presidente dell’assise civica Alessandra Ascia, che sembra indirizzata a tastare il terreno, proprio in vista della seduta del successivo venerdì, alla quale dovrebbero partecipare i sindacati e i deputati del territorio, nonostante il clima post-elettorale. L’aula consiliare potrebbe trasformarsi di nuovo in braciere di proteste. Gli operai della Turco Costruzioni sono specchio sociale di una crisi che potrebbe abbattersi, tra qualche mese, su decine di altri operai, almeno se non si dovessero sbloccare i fondi dell’accordo di programma e gli investimenti dell’area di crisi complessa. Una vicenda che avrà di certo risvolti politici. Il consiglio comunale, in più occasioni, ha duramente contestato la strategia assunta dall’amministrazione comunale, mettendo nel mirino l’onnipresente vicesindaco Simone Siciliano.

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