Il centrodestra alla prova della sfiducia, qualcosa si è incrinato? I forzisti scalpitano ma Sammito non ci sta: “Non ho ordini di partito”

 
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Sammito conferma la scelta di sfiduciare il sindaco

Gela. Nel centrosinistra sembra partita la gara

a chi sfiducerà per primo il sindaco Domenico Messinese.

“Non ho ordini di partito”. Adesso, sono usciti allo scoperto anche i dem. In aula, però, servono i voti e si dovrà arrivare ad almeno venti sì. Le titubanze principali si concentrano tra i banchi del centrodestra. Solo i due consiglieri comunali di Forza Italia, Salvatore Scerra e Crocifisso Napolitano, hanno ufficializzato la loro volontà di dire basta all’esperienza amministrativa del sindaco e dei suoi assessori, depositando una mozione con motivazioni che, adesso, dovrebbero confluire nel documento unico destinato, salvo sorprese, ad arrivare in consiglio comunale. Il passo in avanti dei forzisti, nonostante le prove di unità a destra, non ha convinto quelli della Lista Musumeci, i consiglieri di Energie per l’Italia, Noi con Salvini e Un’Altra Gela. Tutti tiepidi, per non dire gelidi, rispetto alla sfiducia. “Non conosco ancora le motivazioni che dovrebbero essere alla base di questa mozione unitaria – dice Salvatore Sammito di Un’Altra Gela da tempo molto vicino all’area politica forzista – sicuramente, le valuterò. Ma prima di esprimere un voto, devo anche capire cosa dirà in aula il sindaco, che descriverà quanto fatto finora dalla sua giunta”. Sammito, quindi, non sembra affatto preso dall’euforia della sfiducia senza se e senza ma, sponsorizzata dai consiglieri di Forza Italia. Dietro alle titubanze a destra c’è l’ombra di un’intesa, un patto di non belligeranza tra la giunta e un gruppo di consiglieri comunali schierati a destra? “Io non ho obblighi di partito – continua Sammito – non sono un consigliere di Forza Italia che deve rispettare l’indicazione dei vertici. Di certo, non esiste alcun accordo con la giunta. Basta dare un’occhiata al mio telefono personale, non c’è la minima tracica di chiamate giunte dalle utenze del sindaco e dei suoi assessori. Valutare con attenzione le motivazioni alla base dell’eventuale sfiducia non significa avere un’intesa con il sindaco. Se quanto sostenuto dai consiglieri che hanno già firmato la mozione dovesse convincermi, anche io in aula la voterò favorevolmente. Una cosa è certa, dovrebbe essere un monito per tutti. Chi ha votato per noi, l’ha fatto per farci amministrare lungo un arco temporale di cinque anni”. Proprio per questa ragione, Sammito prende le distanze dal dem Guido Siragusa che, da settembre, non convocherà più alcuna riunione della commissione comunale cultura, della quale è presidente. Per l’esponente del Pd, infatti, sarebbe inutile programmare attività davanti all’ipotesi che l’esperienza amministrativa della giunta possa chiudersi anticipatamente. “Abbiamo un compito assegnatoci dagli elettori – conclude – il dovere principale è di lavorare fino all’ultimo giorno. Ognuno, poi, è libero di agire come meglio crede”. Nel centrodestra, comunque, qualcosa rischia di scricchiolare. Capaci di mettere all’angolo il Pd, imponendo un riassetto delle commissioni comunali con un’intesa trasversale, sulla sfiducia invece il progetto di unità potrebbe naufragare.

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