Il centrodestra snobba la “chiamata” di Melfa, “prima si collochi…non è un interlocutore”

 
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Gela. La “chiamata” dell’ex assessore Maurizio Melfa, almeno per ora, non sembra far breccia nel centrodestra locale, soprattutto tra i banchi del consiglio comunale, occupati dagli esponenti dell’alleanza. Melfa, negli ultimi giorni, ha iniziato a sondare il campo, nel tentativo di verificare se la coalizione abbia i numeri per un’eventuale sfiducia al sindaco Domenico Messinese. “Il confronto nel centrodestra è necessario – dice il capogruppo di Noi con l’Italia Vincenzo Cirignotta – però, non mi pare che sia il momento giusto. In consiglio comunale, ci sono atti molto importanti e saremo concentrati soprattutto su quelli. Penso, inoltre, che sia utile attendere la formazione del governo nazionale e tirare poi le somme. Bisognerà avere un filo diretto con le segreterie regionali e nazionali. In ogni caso, ritengo che il sindaco Domenico Messinese non possa pensare di non governare la città per altri due anni. Se il piano economico finanziario e le tariffe Tari non verranno nuovamente approvate dal consiglio, il sindaco dovrebbe dimettersi. Mi pare quasi fisiologico. Altrimenti, porti in aula pochi punti di un programma da condividere con il consiglio e verrà valutato. Non si governa con gli incarichi. C’è troppa arroganza in questa giunta. Se fallissero ancora una volta sui rifiuti, il sindaco dovrebbe subito ritirare la delega all’assessore Simone Siciliano”.

“Con chi è Melfa?”. L’iniziativa dell’imprenditore Maurizio Melfa viene recepita tiepidamente anche negli ambienti dei fedelissimi di Nello Musumeci. “Melfa? Prima dovrebbe collocarsi politicamente – spiega il capogruppo di DiventeràBellissima Vincenzo Cascino – è un esponente della Lega? Un tavolo del centrodestra è sicuramente necessario ma va convocato, coinvolgendo le segreterie dei partiti e senza farsi trascinare da chi, al momento, non ricopre incarichi politici o di partito”. Un no secco alle consultazioni chieste dall’ex assessore è firmato pure Forza Italia. “Melfa non rappresenta il mio centrodestra – spiega il capogruppo azzurro Salvatore Scerra – lo stimo per la sua attività imprenditoriale, ma politicamente non è un interlocutore. Alle amministrative di tre anni fa, si presentò contro Messinese. Alle regionali, poi, ha sostenuto Alternativa Popolare, nel centrosinistra, insieme al sindaco e al suo vice Simone Sicilianoo. E’ anche entrato in giunta ed ha avuto un ruolo credo decisivo nel far saltare la mozione di sfiducia, che il gruppo di centrodestra era riuscito a portare in aula. Adesso, ha rotto i rapporti con il sindaco e con il vice e sta accelerando verso il centrodestra. Sono sempre stato convinto che in politica parli la coerenza”. La “scalata” di Melfa al centrodestra locale rischia di non trovare molte sponde praticabili.

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