Il chiosco della discordia, Cga smentisce il Tar: “Ha le autorizzazioni non va rimosso”

 
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Il chiosco al centro della contesa

Gela. Il Tar aveva dato ragione al Comune, mentre il Cga ha ribaltato tutto. Il chiosco sul lungomare rimane dov’è. Così hanno disposto i giudici amministrativi, dopo il ricorso avanzato dal gruppo proprietario della struttura, quello dei fratelli Faraci. Per i tecnici del municipio, è abusivo e privo delle necessarie autorizzazioni. Anche il Tar aveva dato seguito a quanto stabilito dal Comune. Il Cga, invece, ha dato ragione agli imprenditori, stabilendo che c’è “fumus boni iuris con particolare riferimento alle censure di travisamento dei fatti e ciò in ragione della validità della concessione demaniale marittima e al conseguente interesse dell’appellante alla ricollocazione del chiosco per cui è lite”. Questo scrivono nell’ordinanza i giudici del Cga, che si sono espressi. Il gruppo Faraci, attraverso l’avvocato Giovanni Immordino, aveva impugnato la decisione del Tar, che invece confermava il provvedimento del Comune.

Da tempo, è in atto un braccio di ferro burocratico su quel chiosco, collocato nel cuore del lungomare Federico II di Svevia. Con la decisione emessa, il Cga ha accolto la sospensiva, che era stata invece respinta dal Tar e ha di fatto bloccato gli effetti di tutti i provvedimenti municipali. Palazzo di Città, costituito in giudizio, è stato condannato al pagamento delle spese di giudizio.

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