Alloggi popolari, gli assegnatari contrari al riscatto proposto dal Comune

 
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Gela. Dopo 20 anni l’amministrazione comunale cerca di vendere gli alloggi popolari. I 104 assegnatari hanno risposto innescando una protesta a Palazzo di Città. Tra di loro c’è pure chi di case ne potrebbe riscattare addirittura due.

Martedì pomeriggio si sono recati dal sindaco Angelo Fasulo per criticare il provvedimento che in realtà consentirebbe loro di risolvere l’annoso problema. Del resto gli stessi assegnatari avevano chiesto all’amministrazione un intervento risolutore, lo stesso che oggi invece non sembra soddisfarli.

Per riscattare gli alloggi dovranno versare al Comune importi che variano da 17 a 34 mila euro.

“Ci sono i preliminari e i prezzi sono quelli stabiliti per legge dal contratto – assicura il primo cittadino Fasulo – L’importo economico varia a seconda degli alloggi. Ci sono quelli che hanno subito importanti interventi di riqualificazione e che quindi valgono di più. Si tratta dei fabbricati di via Caserta, ammodernati con fondi pubblici. Ma è tutto alla luce del sole. Ogni casa ha una sua situazione. Loro sono già assegnatari – sottolinea – siamo pronti a concordare l’acquisto. Anche in due soluzioni. Capisco che il momento non è dei migliori, ma stiamo andando incontro ad un problema fino ad oggi non risolto da nessun’altra amministrazione”.

Mentre il Comune conferma la propria intenzione di vendere gli alloggi popolari, aleggerebbe nell’aria anche una soluzione più drastica. Secondo i bene informati l’amministrazione comunale sarebbe pronta a correre ai ripari mettendo all’asta gli alloggi non riscattati dalle famiglie assegnatarie.

Le case popolari insistono nelle arterie cittadine di via Caserta, via Giulia Siragusa, via Bologna e persino sul lungomare Federico II di Svevia.

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