Il concerto al “Caligola” voluto dai clan, Gianni Celeste non si presenta a testimoniare in aula

 
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Gela. Citato dalla difesa dell’imputato, non si è presentato in aula a testimoniare. E’ saltato, almeno per ora, l’esame dell’artista neomelodico Gianni Celeste, chiamato a testimoniare nel dibattimento

a carico di Emanuele Caci, accusato di aver avuto un ruolo nelle estorsioni imposte all’ex titolare della discoteca Caligola.

I clan volevano il locale. Per i magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta, infatti, i clan avevano messo le mani sul locale, gestendone anche gli incassi. Gianni Celeste, da quanto emerso, si sarebbe esibito nella discoteca durante una serata voluta espressamente dai clan. Per questa ragione, il difensore dell’imputato, l’avvocato Grazio Ferrara, ha chiesto di poter sentire l’artista in aula, di modo da acquisire elementi utili rispetto soprattutto al presunto coinvolgimento di Emanuele Caci. Il collegio penale presieduto dal giudice Miriam D’Amore, a latere Marica Marino e Silvia Passanisi, davanti all’assenza dei testimoni, ha scelto di rinviare a novembre. L’indagine partì dopo la denuncia sporta dall’ex titolare della discoteca, l’imprenditore Pasquale Burgio, adesso deceduto ma al momento dell’apertura del dibattimento già costituito parte civile con l’avvocato Salvatore Caradonna. La difesa di Emanuele Caci, invece, ha sempre escluso un ruolo attivo dell’imputato nella vicenda Caligola.

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