Il consiglio “aiuta” la giunta, passano le misure chieste dalla Corte dei Conti: sì ai soldi per i centri migranti

 
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Gela. Passano le misure correttive proposte dalla giunta dopo le prescrizioni formulate dai giudici della Corte dei Conti regionale al rendiconto 2014.

I grillini chiedono le dimissioni della giunta. Gli unici che hanno scelto di non votare favorevolmente, perché in netto disaccordo con la strategia dell’amministrazione, sono stati i consiglieri comunali del Movimento cinque stelle. “Ci fidiamo dei numeri forniti dal dirigente e dai revisori dei conti. La giunta non ha avuto il coraggio di provvedere con una propria delibera”. L’ha detto il consigliere comunale Carmelo Casano, in apertura di seduta, quando si è trattato di valutare le misure. “Da anni, non sappiamo quale sia l’effettivo ammontare dei debiti che pesa sull’ente – ha proseguito – il nostro è un voto di responsabilità e non un voto favorevole alla strategia politica di questa giunta”. Il Movimento cinque stelle, attraverso il consigliere Angelo Amato, si è tenuto fuori dalla votazione sulle misure correttive. “In questa città si va avanti con la straordinarietà – ha spiegato – cifre che non combaciano mai e debiti che potranno essere coperti per intero solo nel 2043. Noi ci asteniamo dal voto e chiediamo le dimissioni della giunta e la dichiarazione dello stato di dissesto”. “Non siamo in dissesto ma la situazione è preoccupante – ha detto il capogruppo del Pd Vincenzo Cirignotta – credo che la giunta debba fare un’operazione trasparente sull’effettiva entità dei debiti di quest’ente”. L’aula, ad eccezione dei grillini, ha quindi votato favorevolmente.

I soldi ai centri per migranti. Sono bastati pochi minuti anche per dire sì alle variazioni di bilancio, decise sempre dalla giunta, e volte ad incamerare circa quattro milioni di euro che, fino al 2018, verranno utilizzati a copertura delle rette in favore dei minori migranti non accompagnati che vengono ospitati nelle tre strutture presenti in città. Soldi ministeriali che il Comune gira direttamente alle cooperative che gestiscono i centri. In questo modo, coprono spese non solo legate ai minori ospitati ma anche al personale che quotidianamente opera. Dopo il voto favorevole, in aula è mancato il numero legale.

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