Il consulente nominato da Fasulo, cadono tutte le accuse: la Cassazione conferma le assoluzioni

 
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Fasulo sarebbe stato minacciato da Di Blasi

Gela. L’allora sindaco Angelo Fasulo decise di nominare in municipio un proprio consulente alla comunicazione, scegliendo il giornalista Jerry Italia. Una decisione, confermata per tutto il proprio mandato, che ha però fatto scattare la denuncia da parte di un altro giornalista locale, Giuseppe Tinnirello. La vicenda adesso si chiude definitivamente con l’assoluzione sia dell’ex sindaco sia di Italia. Fasulo era accusato di abuso d’ufficio mentre l’allora consulente di aver ricoperto il ruolo senza i requisiti. Il verdetto definitivo arriva dalla Corte di Cassazione, davanti alla quale il legale di Tinnirello ha impugnato la sentenza del gup del tribunale di Gela, che aveva già assolto entrambi gli imputati con la formula “perché i fatti non sussitono”.

Non ci sono state irregolarità in quella nomina e l’hanno ribadito i legali di difesa, gli avvocati Flavio Sinatra, Filippo Spina e Antonio Gagliano. Italia peraltro aveva già svolto lo stesso incarico per conto di un altro ente comunale siciliano, quello di Bagheria. L’ex sindaco ha sempre sostenuto di aver adottato la normativa in materia, optando per un consulente alla comunicazione vista l’assenza, a Palazzo di Città, di un vero e proprio ufficio stampa. Secondo Fasulo, dar vita ad un ufficio stampa del Comune sarebbe costato non meno di 250 mila euro. I giudici della Corte di Cassazione hanno confermato il verdetto di assoluzione, respingendo il ricorso presentato da Tinnirello, costituito parte civile con l’avvocato Giuseppe Fiorenza.

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