Il costone da mettere in sicurezza, in via Romagnoli i lavori non sono mai partiti

 
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Gela. Stanno partendo, partono: no, almeno per il momento non partono. I lavori per il consolidamento del costone di via Romagnoli si sono trasformati in un lungo calvario burocratico, fatto di revoche e continue attese.

Tutto sembrava pronto, almeno fino a qualche settimana fa, per dare il via ai cantieri da circa un milione di euro appaltati all’azienda catanese Cospin costruzioni. Invece, è arrivato lo stop.
Bisognerà analizzare la superficie della zona dell’intervento per capire se gli inerti possano essere successivamente trasportati in discarica oppure se sia necessaria una preventiva bonifica.
“La procedura – spiega il presidente del consiglio Giuseppe Fava che ha voluto seguire il lungo iter – si è nuovamente fermata perchè non ci sono sicurezze sul tipo di superficie da movimentare e sulla destinazione in discarica degli inerti. I tecnici, da quanto ho potuto capire, vogliono verificare se sia necessaria la bonifica dell’area prima di dare il via ai cantieri”. Il dubbio, però, riguarda la tempistica degli accertamenti.
Da oltre un anno si attendono i primi interventi di messa in sicurezza. “Buon senso vuole – continua Fava – che controlli di questo tipo vengano effettuati prima di appaltare i lavori”. L’intervento per il consolidamento del costone di via Romagnoli, da anni, è ritenuto strategico, trattandosi di una della aree geologicamente più instabili dell’intero territorio cittadino. L’appalto dei lavori è stato assegnato dai funzionari del genio civile di Caltanissetta. 

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