Il crollo del viadotto sulla Gela-Caltanissetta, condannato l’ex direttore dei lavori: assolto imprenditore

 
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Gela. Assolto l’ex titolare dell’azienda che realizzò il viadotto. Condannato, invece, l’allora direttore dei lavori. Si è chiusa così la vicenda processuale di primo grado successiva al crollo di una campata del viadotto “Geremia II”, lungo la Gela-Caltanissetta. Verdetto favorevole quello pronunciato nei confronti di Luca Rizzi, che al tempo risultava responsabile dell’omonimo gruppo. Il fatto “non costituisce reato”, questo il contenuto del dispositivo letto in aula dal giudice Tiziana Landoni. Due anni di reclusione (con pena sospesa), invece, sono stati imposti all’ingegnere Francesco Lombardo, che fu direttore dei lavori per conto di Anas. Per i pm della procura, il dissesto iniziale, che causò anche il ferimento di almeno due persone, e il successivo crollo del viadotto furono determinati da difformità nell’opera. Il pm Tiziana Di Pietro l’ha spiegato durante la requisitoria finale. A non garantire affidabilità furono le fondazioni e un presunto inadeguato ammorsamento nelle argille. Per questo motivo, ha chiesto la condanna a tre anni di reclusione ciascuno per gli imputati. A sostenere la tesi della responsabilità di chi realizzò l’opera, anche il legale di parte civile, costituito per conto di Anas. L’avvocato Fabrizio Ferrara ha addirittura adombrato sospetti proprio sui materiali usati e su un presunto risparmio nei quantitativi di cemento destinati ai pali. Versioni che sono state respinte dai legali di difesa. L’avvocato Dario Bolognesi ha spiegato che Luca Rizzi, nonostante la carica formale rivestita nell’azienda di famiglia, non si occupò mai dei cantieri sparsi lungo la penisola. A coordinare i lavori e a gestire le commesse sarebbe sempre stato il padre. La carica di Rizzi era solo formale, così ha spigato portando a testimoniare diversi ex dipendenti amministrativi dell’azienda. La difesa ha escluso che ci possa mai essere stato un tentativo di risparmiare sulle forniture. “Sarebbe stato inconcepibile – ha detto il legale – per un appalto da circa 15 miliardi delle vecchie lire”.

Come hanno cercato di spiegare anche i legali di Lombardo, quanto accaduto sulla Gela-Caltanissetta sarebbe da addebitare ad una presunta sequenza di inefficienze da parte di Anas. “L’opera venne messa in esercizio solo dopo diciassette anni – hanno proseguito – e in questo lungo lasso di tempo Anas non intervenne mai a garantire la necessaria manutenzione”. Quel viadotto sarebbe stato quasi abbandonato, almeno in base alla linea difensiva. Lo stesso Lombardo si occupò degli aspetti tecnici solo fino al 1989. Nei suoi confronti, però, il giudice Landoni ha disposto la condanna, oltre al’obbligo del risarcimento del danno in favore di Anas. Le motivazioni verranno depositate nel termine di novanta giorni.

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