Il crollo del viadotto sulla Gela-Caltanissetta, in aula l’ex presidente di Anas: “Nominai una commissione interna”

 
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Gela. “Sono stato il presidente di Anas dal 2006 al 2013.

Ricordo che dopo il primo cedimento del viadotto Geremia II, decisi di nominare subito una commissione interna per verificare le cause di quanto accaduto”.

Il crollo del viadotto. In aula, davanti al giudice Tiziana Landoni, è stato sentito l’ex numero uno di Anas Pietro Ciucci. Il manager, iniziando a rispondere alle domande del pm Tiziana Di Pietro, ha ripercorso quanto accaduto nel maggio di otto anni fa, con il crollo del viadotto lungo la Gela-Caltanissetta. A processo, ci sono Luca Rizzi, tra i vertici dell’azienda che realizzò i lavori, Francesco Lombardo, tecnico di Anas, e Luca Manfredini, direttore di tutte le operazioni. Dal primo cedimento al crollo definitivo trascorse solo una settimana. La struttura iniziò ad inclinarsi, causando anche il ferimento di un centauro e di una donna che si trovava a bordo di un’auto. Le accuse di lesioni mosse agli imputati, comunque, sono già prescritte. “In quel frangente – ha detto ancora Ciucci – chiedemmo di effettuare interventi di messa in sicurezza, ma l’opera era già sottoposta a sequestro. E dopo pochi giorni crollò”. I difensori degli imputati, però, hanno posto l’accento soprattutto sulla possibile assenza di precedenti interventi di manutenzione su quel tratto di strada. L’infrastruttura viaria venne conclusa a fine anni ’80 e collaudata nei primi anni ’90. Da quel momento, e fino alla prima inaugurazione del viadotto, almeno in base alla linea difensiva, non ci sarebbero stati interventi tecnici e sopralluoghi di verifica. “Nelle schede tecniche di Anas – hanno precisato i difensori – si fa riferimento ad un cattivo stato dell’infrastruttura, già prima dell’apertura al traffico veicolare del viadotto”. Dalla relazione redatta dopo il cedimento, però, emergerebbero diverse presunte anomalie nel processo di realizzazione del viadotto. “Ricordo che si faceva riferimento – ha detto ancora Ciucci – ad una scarsa profondità dei pozzi di fondazione, ad un numero di pilastri inferiore a quello previsto e ad una possibile scarsa qualità del calcestruzzo”. La relazione verrà depositata dal legale di parte civile, l’avvocato Fabrizio Ferrara, che rappresenta proprio Anas. In aula, a testimoniare, sono stati chiamati anche i carabinieri intervenuti sul posto. Nel pool di difesa, invece, ci sono gli avvocati Giacomo e Maria Elena Ventura, Dario Bolognesi e Giorgia Galioto. In aula, si tornerà a marzo.  

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