Il dragaggio del porto con i soldi delle compensazioni Eni, la soluzione non convince

 
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Gela. Il dragaggio del porto rifugio potrebbe essere effettuato entro l’anno con una parte delle somme Eni, di compensazione al progetto da 2,2 miliardi di euro sottoscritto il 6 novembre 2014.

Il costo dell’intervento si aggira tra 1,5 e 2,2 milioni di euro e dovrà essere funzionale al progetto definitivo da 67 milioni di euro il cui bando potrebbe essere pubblicato a gennaio del prossimo anno. Nel frattempo bisognerà approvare la Via (Valutazione di impatto ambientale) e modificare l’indicazione dell’area in cui ricade il porto da sito di interesse nazionale (Sin) a regionale (Sir).

Sono questi, in sintesi, gli argomenti principali che hanno caratterizzato l’audizione presso la IV commissione Territorio ed ambiente dell’Ars (Assemblea regionale siciliana). All’incontro hanno partecipato il sindaco del M5S, Domenico Messinese, e l’assessore Simone Siciliano, i deputati regionali Pino Federico (FI) e Giuseppe Arancio (Pd), il comitato Porto di Gela, presieduto da Massimo Li Voti, i vertici della Capitaneria di porto, della protezione civile regionale e Giovanni Pizzo, l’assessore regionale alle Infrastrutture che ha assicurato il proprio impegno ad accelerare l’iter di autorizzazione del progetto del nuovo porto presso il ministero alle Infrastrutture e il ministero Territorio e ambiente. “Il dragaggio urgente con un’ordinanza di Protezione Civile è la priorità – assicurano Messinese e Siciliano – Con una delibera di giunta potremo mutare, per la sola area del porto rifugio, sulla base delle risultanze delle caratterizzazioni statiche, la denominazione da sito di interesse nazionale a sito di interesse regionale, così come avvenuto per il porto di Salerno. In questo modo verrebbero abbattuti burocrazia e costi di gestione e manutenzione ordinaria del nuovo porto rifugio, con l’ottica di una politica che guarda lontano per anticipare ad oggi la risoluzione di problematiche future”. Il deputato gelese all’Ars, esponente di Forza Italia, Pino Federico, assicura che “sono stati adottati impegni precisi sulla tempistica. C’è l’impegno ad approvare la Via indispensabile a pubblicare il bando di realizzazione del nuovo porto in tempi stretti. I 50 milioni di euro che messi a disposizione sono stati presi dal governo nazionale. Il nuovo progetto sarà finanziato con fondi europei ed è inserito nella programmazione degli interventi 2014-2020”. Il prossimo incontro si terrà tra due settimane a Palermo e potrebbe dare il via al dragaggio dell’area portuale. Rimane l’incognita della validità del progetto, che sarebbe anacronistico rispetto a quello che aveva avanzato il Movimento Cinque Stelle.

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