Il fallimento dell’acqua privata, città come le aree di crisi: ecco i punti di approvvigionamento

 
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Vertice palermitano sull'emergenza idrica

Gela. Una crisi idrica che è specchio di un fallimento che pesa solo sui cittadini, quello della gestione privata del servizio idrico. La città, anche nei prossimi giorni, sarà costretta ad “elemosinare” l’acqua dalle autobotti che il sindaco Lucio Greco ha imposto a Caltaqua di mettere a disposizione. Ancora fino ad oggi, nel cantiere avviato per tentare di riparare la rottura delle condotte, c’erano solo due operai e un unico escavatore. Il sindaco, fin da questa mattina, si è recato nei quartieri e nel cantiere dell’azienda italo-spagnola. “Ancora adesso non abbiamo certezze sul ripristino. E’ inammissibile”, spiega Greco. Nel tardo pomeriggio, ha convocato il Centro operativo comunale della protezione civile. Insieme a lui, c’erano il comandante della polizia municipale Giuseppe Montana, gli assessori e il presidente del consiglio comunale Salvatore Sammito. E’ piena emergenza, come nelle aree di crisi colpite da calamità naturali. “Sono stato nei quartieri ad aiutare materialmente la gente con i bidoni. Cosa dobbiamo fare ancora? – si sfoga – ho informato la prefettura e ho imposto a Caltaqua di mettere a disposizione tutte le autobotti possibili. La città è in ginocchio”. Greco non usa il “politichese”, almeno davanti all’emergenza, è accusa le precedenti gestioni amministrative. “Chi ha deciso di consegnare il servizio ai privati – dice ancora – ha totalmente depotenziato anche gli uffici comunali. Non abbiamo neanche contezza di come sia organizzata, nel complesso, la rete idrica. Stiamo scontando anni e anni di disamministrazione”.

Intanto, le autobotti sono state collocate in via Recanati, via Vasile, nella zona del lungomare (per rifornire le attività commerciali), in via D’Azeglio, nella zona del museo regionale, in piazza Lagrange e in via Generale Cascino. Serviranno ai rifornimenti per le famiglie. “Massima priorità a quei nuclei familiari – conclude il sindaco – che hanno bambini, anziani e persone malate”. Quando verrà ripristinata la conduttura è ancora un enigma e non si sa neanche se il sistema dei bypass possa funzionare. La città è al collasso e bisogna razionare pure la poca acqua rimasta.

2 Commenti

  1. Siamo in mano a un ente privato frutto della globalizzazione, la Sicilia sotto scacco da gente che il solo interesse e fare bussines e vessare i cittadini con aumenti spaventosi
    senza fornire il liquido prezioso ai tanti siciliani A GELA poi siamo tornati indietro nel dopo guerra con l’ acqua razionata e autobotti che girano per la città danno d’ immagine non indifferente ,da sindaco chiedere i danni

  2. POLITICHESE sapete fare solo questo parlare e basta e dire che e’ sempre colpa degli altri . svegliati caltaqua ha fatto e fara’ sempre quello che vorra’. fai una vertenza e obbligali a lavorare 24 ore al giorno fin quanto non sistemano il tutto.e fai pagare una penale( a caltaquae no ai cittadini ) per ogni giorno che passa . vediamo se hai le p…..

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