Il furto e il “cavallo di ritorno”, ridotta la pena a Parisi

 
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Immagini di repertorio

Gela. Passa il concordato avanzato dalla difesa del trentaseienne Nunzio Parisi. I giudici della Corte d’appello di Caltanissetta, con il consenso della procura generale, hanno ammesso le richieste del legale di fiducia, l’avvocato Davide Limoncello. Ridotta, così, la condanna imposta all’imputato. In primo grado, venne condannato a cinque anni e due mesi di reclusione, perché ritenuto responsabile del furto di mezzi e materiali ai danni di una piccola azienda edile locale. Ai titolari, inoltre, avrebbe imposto il “cavallo di ritorno”, soldi in cambio della restituzione della refurtiva.

Il “cavallo di ritorno”. La difesa ha impugnato il verdetto di primo grado e, in appello, ha proposto il concordato, adesso accettato dai giudici nisseni. Furono i titolari dell’azienda, messi alle strette dai carabinieri, a denunciare quanto accaduto, sostenuti dall’associazione antiracket “Gaetano Giordano”.

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