Il futuro degli operai “Amarù”, i sindacati: “Nuova azienda? Aspettiamo un incontro”

 
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Gli operai della Amarù attendono di conoscere il loro prossimo futuro

Gela. Dopo le prime avvisaglie degli scorsi mesi che hanno spinto i lavoratori della Amarù ad organizzare un sit-in pacifico davanti l’ingresso della raffineria Eni di contrada Piana del Signore, entro le prossime settimane potrebbe delinearsi il loro prossimo futuro. L’azienda, tra le più importanti dell’intero territorio, dovrebbe cedere la mano, almeno per i contratti in fabbrica. Una decisione che si legherebbe al coinvolgimento dell’imprenditore Rosario Amarù nell’inchiesta “Double face” sul presunto sistema Montante. Eni sarebbe intenzionata a revocare le commesse. Lo stesso Amarù, già da tempo, ha lasciato i ruoli dirigenziali in azienda. I lavoratori, da subito, si sono opposti a quanto filtrato dagli uffici di Eni, ritenendo che la società continui ad essere sana ed efficiente. Vorrebbero evitare il passaggio ad un gruppo subentrante, in questo caso quello calabrese della Icel.

“Aspettiamo che ci convochino per un incontro – spiega il segretario provinciale della Fiom Orazio Gauci – dobbiamo verificare le intenzioni anche di questa azienda che dovrebbe ottenere i contratti fino ad ora gestiti da Amarù. Gli operai hanno comunque proseguito la loro attività senza alcuna interruzione”. I metalmeccanici, compresi gli altri segretari di categoria Angelo Sardella e Nicola Calabrese, dovranno valutare il rispetto delle condizioni contrattuali per tutti gli operai interessati alla vicenda e non sembrano intenzionati a fare “sconti” alla nuova azienda che dovrebbe insediarsi prendendo il posto della Amarù.

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