Il giro di droga scoperto con l’inchiesta “Samarcanda”, arrivano i rinvii a giudizio: Giovanni Alario patteggia

 
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Gela. Dovranno presentarsi a processo, il prossimo ottobre. Il giudice dell’udienza preliminare del tribunale Silvia Passanisi, su richiesta

dei pm della procura, ha disposto il rinvio a giudizio per otto imputati, tutti finiti al centro dell’inchiesta antidroga “Samarcanda”.

L’inchiesta “Samarcanda”. Il rinvio a giudizio è stato deciso per Emanuele Di Stefano, Diego e Giovanni Nastasi, Pasquale Trubia, Davide Zisa, Antonino Ingegnoso, Serena Iannì e Albina Radicia. Hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato, invece, altri tre imputati, Emanuele Brancato, Roberta Gennuso e Leonardo Brancato. Giovanni Alario, inoltre, ha patteggiato la condanna a sei mesi di reclusione, in continuazione con precedenti verdetti, come richiesto dal suo difensore di fiducia, l’avvocato Francesco Enia. L’inchiesta, condotta dai pm della procura e dagli agenti di polizia del commissariato, ruota intorno ad un presunto giro di droga, compresa la cocaina, che avrebbe avuto base in città. Le attenzioni principali degli inquirenti si concentrarono su Emanuele Brancato ed Emanuele Di Stefano, attualmente detenuti. Sarebbero loro le presunte menti del gruppo, in grado di acquistare la droga anche fuori dalla Sicilia. Gli altri imputati, invece, avrebbero avuto ruoli di minor rilievo, favorendo comunque le attività del presunto gruppo di spacciatori. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Giacomo Ventura, Flavio Sinatra, Davide Limoncello, Francesco Enia, Raffaela Nastasi, Dionisio Nastasi, Rocco La Placa, Franca Gennuso e Paola Carfì.

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