Il gruppo Caronte & Tourist interessato a realizzare un terminal di gas naturali

 
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Gela. Il gruppo “Caronte & Tourist” (traghetti Messina) vuole investire in città e potrebbe insediarsi in una delle aree dismesse tra le isole della fabbrica del colosso energetico Eni.

E’ stata la società Burdock BioMethanes, appartenente al gruppo che opera nello stretto di Messina, a manifestare interesse per la realizzazione di un terminal di Gas naturali liquefatti (Gnl) direttamente all’amministrazione comunale e alla società RaGe (Raffineria Gela). Il progetto è stato inserito nella bozza dell’accordo di programma che l’amministrazione guidata dal sindaco Domenico Messinese ha presentato, il 15 settembre scorso, direttamente al funzionari del ministero per lo Sviluppo economico che tra dieci giorni (29 settembre) dovrà essere approvata alla presenza delle organizzazioni sindacali e delle confederazioni Legacoop Sicilia e Confindustria. L’investimento della società Burdock BioMethanes, appartenente al gruppo “Caronte & Tourist”, rispetta l’intenzione di volere avviare hub ecologico capace di intercettare il traffico mercantile del mediterraneo, attualmente in uso esclusivo dei porti spagnoli facendo del porto isola un innovativo porto commerciale, sfruttando la posizione strategica del Mediterraneo. A terra, invece, si allaccerebbe allo sviluppo inter modale con una base di stoccaggio ricavata all’interno di RaGe e un collegamento diretto con l’attuale aeroporto di Comiso che potrebbe ampliare la vocazione commerciale. Il progetto avrebbe già il benestare a livello comunitario, della commissione Europea, che nei nuovi piani di sviluppo di infrastrutture per la Diffusione di combustibili alternativi (Dafi), prevede la realizzazione di un adeguato numero di punti di rifornimento per il Gnl entro il 31 dicembre 2025. Termine ultimo concesso dalla rete europeo della navigazione a tutte le navi commerciali di dotarsi di propulsori alimentati a gas per abbattere le emissioni di CO2.

Inoltre, l’accordo dell’amministrazione comunale, prevede un ampliamento del progetto in sintonia con l’investimento Eni da 2,2 miliardi di euro che prevede anche la riconversione della fabbrica di contrada Piana del Signore in una Green refinery sottoscritto il 6 novembre scorso. Saranno chiamati in causa altri investitori per la realizzazione di impianti di generazione di Bio Metano e relative centrali di trasformazione in energia elettrica che avranno il compito di fornire energia elettrica alle navi in sosta. “L’autoproduzione di Gnl – assicura Simone Siciliano, vice sindaco – aiuterebbe a soddisfare la direttiva che impone nei porti comunitari l’uso di combustibili con contenuto di zolfo, sotto lo 0,1 per cento, per le navi in sosta. Le stesse che godrebbero, in un rinnovato attracco del porto isola, l’ausilio di energia elettrica proveniente da terra per alimentare i motori spenti”.

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