Il maxi progetto della logistica in città? I grillini, “tante parole e pochi fatti”: la giunta porta in aula il distretto dei biocarburanti

 
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Il progetto venne portato avanti dall'ex giunta Messinese

Gela. “Come al solito, tante parole e pochi fatti”. Per i consiglieri comunali del Movimento cinque stelle, la recente trasferta romana della giunta, servita anche a lanciare l’inserimento


della città nel progetto di piattaforma logistica nazionale, sarebbe servita solo a lanciare idee, prive di concreta attuazione.

“Servono risultati concreti”. “Come si fa a parlare di logistica e mega progetti – attaccano Virginia Farruggia e Vincenzo Giudice – quando non si riescono a sbloccare vicende come quella del porto rifugio o si hanno difficoltà ad ottenere autorizzazione basilari? La giunta, purtroppo, ci ha abituati a questi colpi di teatro”. Quindi, gli esponenti a cinquestelle rilanceranno anche in aula consiliare il loro dissenso verso la strategia impostata dal sindaco Domenico Messinese e dalla sua amministrazione. “Prima di tutto – continuano – servono obiettivi certi e a portata di mano. Per le maxi opere e per le parole roboanti, c’è tempo. La città ancora attende risultati concreti”.

Il Distretto mediterraneo. Intanto, lunedì la giunta porta in aula il Distretto mediterraneo dei biocarburanti, un’altra strada che soprattutto il sindaco Domenico Messinese e il vice Simone Siciliano hanno sposato già negli scorsi mesi. Il partenariato con l’Università Kore di Enna, l’Istituto Euro-Mediterraneo di Scienza e Tecnologia, l’Agenzia del Mediterraneo, l’associazione Nuova Direzione e l’associazione per la Dieta Mediterranea, punta a creare un vero e proprio giro industriale che parta dal riutilizzo degli scarti dell’agricoltura per la produzione di biocarburanti e bioplastiche. “Le polemiche non ci interessano – dice l’assessore Simone Siciliano – le strade innovative cerchiamo di percorrerle tutte, non possiamo limitarci al solo ciclo di Eni, come invece si è fatto negli scorsi anni. Prova ne sia che in altri siti, dove c’è stata la volontà di investire su nuove produzioni, anche Eni è rimasta a pieno regime. Tutto questo, invece, non è accaduto in città”.

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