“Il mea culpa del Pd non basta…”, Di Dio e Caruso attaccano su Eni: “Il presidente Ascia non convoca più il tavolo permanente”

 
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Gela. “Al Pd non basta recitare il mea culpa. Ha enormi responsabilità

rispetto al declino occupazionale prodotto dalla vicenda Eni”.

“Il Pd è stato impegnato nei congressi”. Tra i banchi di centrodestra in consiglio comunale, quello dei dem, che hanno definitivamente accantonato l’esperienza Fasulo, ritenuto responsabile del “bagno di sangue” occupazionale scaturito dal protocollo di tre anni fa, appare come un goffo tentativo di scarica le colpe. A ribadirlo, infatti, sono i consiglieri comunali di Energie per l’Italia Luigi Di Dio e Francesca Caruso. “Esprimiamo soddisfazione per l’interesse suscitato tra le varie forze politiche dalle nostre proposte sul tema dell’Accordo di programma – dicono – e ringraziamo il deputato regionale Pino Federico per aver portato all’Ars il documento presentato dal nostro gruppo durante il consiglio comunale monotematico degli scorsi giorni”. Ma è al Pd che Energie per l’Italia sembra proprio non voler guardare, almeno come riferimento politico. “Ricordiamo al Partito Democratico e al segretario Peppe Di Cristina che da ben due anni, mentre loro si occupavano di congressi, il gruppo di Energie per l’Italia insieme a quello di centrodestra ha spinto per ottenere tavoli urgenti sul caso Eni, rimedi necessari ai disastri che il Pd ha lasciato. Il presidente del consiglio comunale Alessandra Ascia, a sua volta del Partito Democratico, da quando è stato istituito il tavolo urgente e permanente sulla verifica del protocollo d’intesa, spinta sicuramente dai suoi compagni, l’ha praticamente reso inoperoso, con pochissime riunioni convocate”. Per Di Dio e Caruso, invece, bisogna continuare a fare pressing politico per chiudere l’Accordo di programma, istituire la zona economica speciale e ridurre drasticamente i prezzi d’acquisto delle aree industriali.

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