Il Mediterraneo “magnifico e fragile”, anche le opere di Iudice in mostra a Milano

 
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L'artista Giovanni Iudice

Milano. Vener 10 marzo alle ore 18 si  inaugura la mostra “Magnifico e fragile. Il Mediterraneo”, collettiva ideata specificamente per gli spazi espositivi dell’Acquario Civico di Milano. L’esposizione, promossa dal Comune di Milano Cultura e dall’Acquario e Civica Stazione Idrobiologica,bprodotta da Associazione Mediterraneo Sicilia Europa, è curata da Aldo Premoli e presenta opere di 20 artisti, tra pittori, scultori, fotografi e performer selezionati per la loro particolare sensibilità sia verso l’eterna e antica bellezza sia verso la complessità attuale rappresentata dal “mare nostrum”. Al centro dell’attenzione di questi artisti c’è, infatti, il Mediterraneo: il mare che il grande storico francese Fernand Braudel nel secolo scorso definiva “un’immensa spugna che si è lentamente imbevuta di ogni conoscenza”, sottolineandone il ruolo di scenario della vita politica, sociale, economica e culturale dei popoli che vi si affacciano. La mostra, ad ingresso gratuito, è parte di Milano Art Week (1116 aprile 2023), la manifestazione diffusa coordinata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, in collaborazione con Miart, che mette in rete le principali istituzioni pubbliche e le fondazioni private della città che si occupano di arte moderna e contemporanea, con una programmazione dedicata di mostre.

Molto più che le decisioni di sovrani e governanti succedutesi nel corso dei secoli, sono stati importanti, nella storia di questo mare, i riflessi delle diverse culture che hanno composto un puzzle variegato e storicamente stratificato. Così ancora oggi, il Mediterraneo è simbolo di bellezza ma anche di contraddizione, di meraviglia e di sdegno. Molti sono i temi tracciati e affrontati da questa collettiva: il mare quale tragica esperienza, a volte perfino mortale, per chi cerca una salvezza fuggendo dal proprio paese (Filippo La Vaccara, Francesco De Grandi, Francesco Bellina, Ignazio Cusimano Schifano), monito visibile di ciò che accade nello sfruttamento eccessivo e nella miope ricerca di un profitto immediato, senza considerazione per la particolarità e la fragilità della biodiversità ambientale (Alice Valenti, Fulvio Di Piazza, Alfonso Leto, William Marc Zanghi, Loredana Iurianello, Giovanni Viola), contenitore dolcissimo dei nostri ricordi infantili, quando d’estate si andava tutti al mare, (Francesco Lauretta, Rossana Taormina, Ilaria Rosselli Del Turco) o di esperienze attuali (Giovanni Iudice e Fabio Sciorino) o ancora custode di miti antichi che si adattano allo scorrere del tempo ma permangono immutati nella loro ancora attuale verità (Giuseppe Veneziano e Luigi Presicce). È un mare, il Mediterraneo, che può unire così come dividere. Un luogo dove da sempre si intrecciano lingue,bculture e popoli diversi, oggi soffocato dalla plastica, innaturalmente riscaldato ad un ritmo troppo rapidone pericoloso, devastato da pratiche di pesca insostenibili e, come se ciò non bastasse, trasformato in un preoccupante scenario geopolitico, attraversato quotidianamente da fragili imbarcazioni di migranti. Questa mostra ricorda, quindi, che quel che accade nel Mediterraneo si comprende solo se si assimila il “mare nostrum” a un mosaico, nel quale ogni tessera può essere al contempo esaminata alla luce del passato e del presente, seppure questo non sia sempre rassicurante. La collettiva affianca media tra loro diversi che si vanno però a comporre nella mente di chi osserva come un unicum. E lo fa anche proponendo il racconto di chi il Mediterraneo lo attraversa ogni giorno per proteggerci e proteggerlo, come illustrato dal filmato messo a disposizione dalla Guardia Costiera Italiana.

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